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PITTORI: Antonio della Porta

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ANTONIO DELLA PORTA

1491-1498

Certosa di Pavia, Basilica

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Antonio Della Porta, con Bartolomeo e Guglielmo, nativi di da Porlezza, fu un egregio collaboratore dell'Amadeo nei lavori scultorei che diedero corpo alla fascia superiore della facciata della Certosa. Le opere scultoree vennero eseguite fra il 1491 e il 1507.

Le statue che si allineano nella parte superiore, con i Dottori della Chiesa, Patriarchi e santi sono attribuite a Stefano da Sesto (san Pietro e san Paolo nei primi salienti a lato del portale), Biagio da Vairone (lavorò col Briosco alla facciata eseguendo le lesene con vescovi genuflessi a destra del portale, e l'Ascensione di Cristo alla sinistra del portale), Antonio della Porta detto il Tamagnino ed Angelo Morini.

Figlio di Giacomo, Antonio lavorò come scultore presso la Certosa di Pavia dal 1477. Primo importante artista di questa'famiglia di scultori lombardi, originari di Porlezza, Antonio ebbe miglior fama dei suoi fratelli Bartolomeo e Guglielmo, solitamente ricordati come "picaprea", cioè spacca pietre. Un pagamento forse del 1489 per dodici angeli, tre dottori della Chiesa e due medaglioni, per la chiesa della Madonna dei Miracoli a Brescia è il primo documento che certifica la sua attività di scultore. La sua presenza è attestata due anni più tardi nella Certosa di Pavia come associato alla pari dei Mantegazza e dell'Amadeo. Egli ebbe un ruolo importante nella realizzazione della decorazione scultorea della facciata, anche se oggi gli sono parzialmente attribuite le statue esistenti e le parti decorative. Probabilmente il Tamagnino fu attivo alla Certosa ancora prima di lavorare a Brescia nel 1489.

È probabile anche che la sua carriera sia iniziata a servizio della Fabbrica del Duomo di Milano, come si può supporre dal fatto che abitava a Milano nei pressi della chiesa di san Nazaro.

Come anche in questa circostanza, Agostino è stato raffigurato dal Tamagnino nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Anche in questa occasione Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno che scopriamo alla sua sinistra sulla stessa fascia della facciata.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

 

Antonio della Porta

Nato a Osteno verso il 1471 morirà a Porlezza nel 1520 dopo una lunga attività in alcune città lombarde. Scultore di professione, apparteneva ad una famosa famiglia di artisti scultori e lavoratori della pietra di Porlezza. Antonio, detto anche il Tamagnino, era figlio di Giacomo (1430-1481), e aveva due fratelli anch'essi scultori, Guglielmo e Bartolomeo. Sua madre era sorella di Maddalena Solari, figlia di Guiniforte Solari. Antonio lavorò alle decorazioni scultoree della Certosa di Pavia a partire dal 1491. Scolpisce inoltre alcuni bassorilievi della facciata interna della chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Brescia ed i sei busti di imperatori romani nel Palazzo della Loggia di questa città. Al 1500 risale il busto di Acellino Salvago, suo capolavoro, oggi conservato al Kaiser Friedrich Museum di Berlino.