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PITTORI: Maestro di Tolentino

Sant'Agostino e san Giovanni evangelista di Costantino Malghera a Ravenna

Sant'Agostino e san Giovanni evangelista

 

 

MAESTRO DI TOLENTINO

1430-1450

Ravenna, Basilica di santa Maria in Porto Fuori

Sant'Agostino e san Giovanni evangelista

 

 

 

L'affresco che raffigura Agostino chinato sullo scrittoio intento a scrivere mentre san Giovanni lo osserva e con la mano destra gli indica un suggerimento, si trova nella chiesa di santa Maria in Porto a Ravenna. L'opera, che ripete un archetipo pittorico abbastanza diffusa nel Quattrocento è stato attribuito al cosiddetto Maestro di Tolentino. Forse è probabile che il Maestro di Tolentino sia stato chiamato a lavorare a Ravenna, o anche il contrario, cioè che fosse un pittore nativo o di origini ravennati chiamato a lavorare a Tolentino. Il Maestro di Tolentino non è soltanto un pittore locale, ma azzardando un'attribuzione alla stessa mano dei due affreschi di Ravenna, un grande pittore, con una personalità propria. Se così fosse, niente di simile è mai stato prodotto, fra quadri di mano certa o attribuite, dagli altri pittori di Scuola Riminese. Agostino, con il nimbo sopra il capo, che gli avvolge anche la mitra, è curvato su di sè tutto intento a scrivere su un libro aperto sul suo banco. Indossa gli abiti episcopali ed è in compagnia di san Giovanni come molto frequentemente accade nei dipinti che raffigurano i Dottori della Chiesa.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.