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PITTORI: Maestro veneto

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino vescovo

 

 

MAESTRO VENETO

1480-1490

Venezia, chiesa di santo Stefano

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

Questo affresco, che si trova nella navata centrale, raffigura sant'Agostino e costituisce un buon esempio della decorazione a regalzier con la raffigurazione di numerosi santi e beati dell'Ordine agostiniano.

La navata centrale è infatti separata dalle laterali grazie  colonne alternate in marmo rosso di Verona e marmo greco, sovrastate da capitelli a becco di civetta. E' proprio sopra gli archi affreschi che si estendono le pitture monocromatiche con fiorami gotici che sorreggono ciascuno un santo agostiniano.

Qui Agostino è raffigurato come vescovo con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra, tuttavia indossa il saio dei monaci agostiniani secondo una antica consuetudine iconografica, che vuole ribadire la discendenza dell'Ordine proprio dal santo Dottore della Chiesa. Nella mano sinistra Agostino regge un libro chiuso simbolo della dottrina e degli scritti che seppe donare alla Chiesa.

«Regalzier» è il termine usato a Venezia per indicare un intonaco sottile monostrato a finta cortina. Al momento non risultano dati certi sull'origine del termine, né sulla questione se l'etimologia sia locale o alloctona. La cronologia dei regalzieri a Venezia è generalmente compresa fra il XIV e il XVI secolo, con anticipazioni al XII secolo in aree archeologiche e tardi rifacimenti.

 

I frati eremitani agostiniani furono presenti a Venezia dal 1002 dapprima nell'isola di Santa Maria di Nazareth e in seguito a S. Anna di Castello. Dopo alcuni anni di presenza in queste zone ottennero dal Vescovo Quierini, nel 1294, di poter costruire una chiesa più grande dedicata a Santo Stefano. La sua costruzione fu avviata dagli agostiniani nel 1294, ma è stata profondamente modificata all'inizio del Quattrocento: fu completata il 13 ottobre 1443 e dedicata il 24 gennaio 1496. In occasione di questi interventi architettonici fu prolungato il presbiterio grazie a un ponte che, con un progetto unico nella città lagunare, oltrepassa un rio e sorregge l'abside. La facciata venne arricchita con un magnifico portale marmoreo, probabilmente opera di Bartolomeo Bon (1438-1442). Fu costruito anche il campanile, che oggi è uno dei "campanili pendenti" più alti di Venezia con i suoi 66 metri di altezza e un'inclinazione di 2 metri.