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PITTORI: Ventura di Moro

Madonna con Bambino in trono e donatori, san Francesco d'Assisi e san Pietro, san Paolo e sant'Agostino

S. Paolo e Agostino: particolare del trittico

 

 

VENTURA DI MORO

1420-1457

Colle di Val d'Elsa, Museo Civico e d'Arte Sacra

 

Madonna con Bambino in trono e donatori, san Francesco d'Assisi e san Pietro, san Paolo e sant'Agostino

 

 

 

Ventura di Moro, noto anche come Pseudo Ambrogio di Baldese ha dipinto questa tavola che fa parte di un trittico che raffigura la Madonna con Bambino in trono e donatori, assieme ai santi Francesco d'Assisi, Pietro, Paolo e sant'Agostino.

Nello scomparto di destra sono visibili san Paolo e e un santo vescovo da identificare in sant'Agostino per la tipologia dell'abito che indossa. In effetti sotto il piviale episcopale, Agostino indossa il nero saio degli eremitani agostiniani, sorti nel Duecento, che nelle raffigurazioni iconografiche, lo hanno molto spesso rappresentato come uno di loro vestito con la nera tonaca dei monaci.

Il santo porta in testa la mitra, mentre con la mano destra impugna il bastone pastorale. Con la mano sinistra regge un libro chiuso. Il volto di Agostino è quello di una persona matura dallo sguardo profondo e penetrante. Il viso è coperto da una folta barba riccioluta, nel rispetto della sensibilità della moda artistica del tempo. Al suo fianco si erge in piedi san Paolo a cui Agostino è molto legato dal punto di vista teologico e a cui è debitore di molti tratti del suo cammino di conversione.

Sopra i due santi, posizionati in due nicchie di gusto goticheggiante, si trova un tondo con l'immagine della Vergine.

L'opera attualmente è conservata a Colle di Val d'Elsa nel Museo Civico e d'Arte Sacra ed è stato acquisito sul Mercato antiquario di Torino. In precedenza l'opera era conservata a Poggibonsi in località Cedda nella chiesa di S. Pietro da dove venne rubata e ritrovata nel 1979.

La località Cedda è ricordata per la prima volta nel 998 quando tra i proprietari terrieri della zona risulta esserci il marchese Ugo di Toscana, che poi donerà questi terreni alla badia di Martùri.

La chiesa di San Pietro a Cedda è considerata una degli edifici sacri più belli e importanti della Val d'Elsa ed è una chiesa ad unica navata, molto allungata, terminante in un'abside e coperta a tetto.

 

 

Ventura di Moro ovvero lo Pseudo Ambrogio di Baldese

La personalità del cosiddetto Pseudo Ambrogio di Baldese (1377-1457) è stata di recente identificata dalla critica con Lippo d’Andrea. Questi è pittore documentato: nato a Firenze nel 1377, partecipa, nel 1411, insieme a Niccolò Gerini e al portoghese Alvaro Pirez, alla decorazione della facciata del Palazzo del Ceppo di Francesco Datini a Prato. Sono noti i pagamenti, datati 1424, per un suo intervento nell’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze.