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PITTORI: Maestro di Boldone

San Tommaso d'Aquino con San Gregorio Magno, Sant'Ambrogio, San Girolamo e Sant'Agostino

San Tommaso d'Aquino con i santi Gregorio Magno, Ambrogio, Girolamo e Agostino

 

 

MAESTRO DI BOLDONE

1664

Torre Boldone, chiesa san Martino vescovo

 

San Tommaso d'Aquino con San Gregorio Magno, Sant'Ambrogio, San Girolamo e Sant'Agostino

 

 

 

Questa interessante pala d'altare nasce in ambito artistico bergamasco nella seconda metà del Seicento. La tela datata 1664 raffigura San Tommaso d'Aquino (al centro della scena vestito da monaco) e i quattro Dottori della Chiesa: San Gregorio Magno, Sant'Ambrogio, San Girolamo e Sant'Agostino. Realizzata con la tecnica ad olio su tela l'opera misura cm 130x104 e si presenta ancora in uno stato di conservazione discreto. Probabilmente è un retaggio del monastero di domenicane claustrali trasferite dal Borromeo nel monastero Matris Domini di Bergamo.

La figura alata centrale è quella di San Tommaso d'Aquino che regge con la mano destra un libro aperto mentre con la sinistra impugna la pisside con l'Ostia.

Entro cartiglio steso da due angeli si legge la scritta Firmum Fidaei Fundamentum.

Sulla sinistra, seduto, c'è papa Gregorio Magno con in testa la tiara che regge fra le mani un libro aperto e rivolge lo sguardo verso san Tommaso. Alle sue spalle sant'Ambrogio con la mano destra accenna a intervenire o a suggerire qualche cosa al papa. Di fronte a loro san Gerolamo, vestito come un eremita, indica con la mano destra un passo, quasi che fra i tre ci fosse una discussione.

Sant'Agostino, a destra, sembra appartarsi dall'animazione che coinvolge gli altri tre Dottori. Con in mano una penna e il suo cuore fiammante il santo rivolge lo sguardo allo spettatore e sembra invitarlo a partecipare alla discussione. Agostino ha un viso maturo con una folta barba nera che gli copre quasi interamente il viso. In testa porta la mitra ed indossa il piviale del vescovo. La scena nel complesso è piuttosto animata quantunque l'esecuzione appartenga ad un pittore di mediocri qualità artistiche.

La chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino e costruita nel 1739 su progetto di Giovan Battista Caniana, possiede al proprio interno opere pittoriche di dicreto pregio. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, la chiesa di San Martino di Torre Boldone era menzionata alle dipendenze del primiceriato di Seriate. Presso la chiesa era istituita la scuola del Santissimo Sacramento, retta da tre sindaci. Entro il territorio parrocchiale erano compresi una chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, annessa al monastero di domenicane claustrali trasferite dal Borromeo nel monastero Matris Domini di Bergamo, e una chiesa intitolata a Santa Margherita. Esisteva un luogo Pio della Misericordia, retto da due sindaci.