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PITTORI: Giovanni Contarini

Santa Giustina con i santi Agostino e Monica

Santa Giustina con i santi Agostino e Monica

 

 

GIOVANNI CONTARINI

1602

Vittorio Veneto, chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire

 

Santa Giustina con i santi Agostino e Monica

 

 

 

La piccola chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire in località Serravalle conserva una delle ultime opere del pittore veneziano Giovanni Contarini (loanes Contarenus Fecit), discepolo di Tiziano. La datazione viene fatta in considerazione della sua vicinanza coi santi Agostino, Girolamo e Carlo del Palma, già nel monastero veneziano di S. Chiara e oggi nella parrocchiale di Selvazzano che risale al 1601. La tela posta sull'altare maggiore raffigura centralmente santa Giustina da Padova vergine e martire con ai lati, in posizione più discosta, sant'Agostino e santa Monica. Agostino è qui presentato nelle sue vesti episcopali, con la mitra in testa, un elegante piviale e il volto coperto da una foltissima barba nerastra. Monica compare con le vesti monacali. Il suo stile si presenta delicato, bello e con colori molto vivi.

 

La chiesa venne costruita nel 1227 su desiderio di Gabriele Da Camino, che apparteneva alla potente famiglia che durante il basso medievale condizionò la storia e la vita delle genti di questi territori. La famiglia Da Camino dispose che la chiesa fosse alle dipendenze dell'Abbazia di Follina. Una iscrizione che si trova nell'atrio della chiesa certifica l'anno di costruzione. Nel 1228 la Pieve venne ceduta e divenne dipendenza dei Benedettini di Padova che vi insediavano un priorato, per passare successivamente alle Benedettine e in un secondo momento alle monache Agostiniane. I Da Camino tuttavia la considerarono sempre come una propria cappella privata e la abbellirono con varie decorazioni votive. Con l'avvento di Napoleone Bonaparte la chiesa passò alle dipendenza della chiesa Santa Maria Nova cioè il Duomo di Serravalle. Solo a metà Novecento la chiesa fu elevata a parrocchia. Al suo interno si conservano varie opere fra cui il monumento funebre a Rizzardo VI Da Camino del 1337, opera scultorea composita in marmi policromi dipinti di artisti del nord e centro Italia. Quattro soldati oranti reggono un sarcofago decorato con scene sacre, sopra è disposta la figura distesa del defunto e, ai quattro lati le sculture in preghiera di due Vescovi e due diaconi ovvero della consorte e la figlia. Al centro del soffitto si può osservare il dipinto che narra la Glorificazione di Santa Giustina con i Quattro Evangelisti.

 

 

Giovanni Contarini

Nacque a Venezia nel 1549 figlio di un Francesco soprannominato "dalla Valonia". L'origine del soprannome è sconosciuto, tuttavia potrebbe derivare dall'avere vissuto in Vallonia. Suo padre lo indirizzò agli studi umanistici per diventare notaio con Giovanni Francesco Crivelli, ma in lui prevalse la passione per la pittura. Divenne famoso per la sua capacità di imitare le opere Tiziano, tanto che spesso non si riconosceva l'originale dal falso.

Il suo dipinto più famoso, che rappresenta la Vergine con il Bambino, i santi Marco e Stefano e, inginocchiato, il doge Marino Grimani, era esposto nel Palazzo Ducale di Venezia, da cui fu rimosso da Napoleone ed oggi è esposto al Louvre. Altre opere sono ospitate nei musei di Berlino, Firenze, Milano, Vienna, e in numerose chiese di Venezia. Pittore piuttosto attivo, amava dipingere soggetti che riprendevano i miti greci e romani. Affrescò anche vari soffitti dei palazzi veneziani. L'Imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II dal 1579 lo ospitò a Praga fino al 1591 presso la sua corte. Contarini morì in una data incerta ma sicuramente verso il 1604.