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PITTORI: Maestro di Fontinte

Sant'Agostino vescovo e cardioforo del maestro di Fontinte

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI FONTINTE

XVII secolo

Ospedale di Fontinte

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

 

Nicholas Richard fratello di Pietro d'Etroubles, vescovo di Aosta, con il suo testamento del venerdì precedente la festa di S. Valentino 1270, fa diversi legati a favore dell'Ospedale di Fontinte, fondato probabilmente da lui stesso qualche anno prima. Questo ospedale aveva il compito di assistere nella stagione invernale i viaggiatori che si recavano da Saint-Rhémy al Gran San Bernardo, dando loro ospitalità. Aveva una succursale nella borgata di Saint-Rhémy che aveva lo stesso compito.

L'ospedale costituiva un beneficio secolare che veniva conferito a sacerdoti residenziali in un primo tempo ed a partire dal secolo XV a sacerdoti, generalmente canonici della Cattedrale, che non vi fissavano la loro residenza e si facevano rappresentare sul posto da un ospedaliere laico. Dal 1640 questo ospedaliere fissò la sua dimora a Saint-Rhémy ed accompagnava i viaggiatori poveri che dovevano passare il Gran San Bernardo.

Il 1 settembre 1791 mons. Solar unì i due Ospedali al Seminario di Aosta, cedendo però al Comune di Saint-Rhémy la casa dell'Ospedale di Saint-Rhémy e l'alpe di Fontinte con l'onere di assistere i viaggiatori. Su richiesta del parroco di Saint-Rhémy Camos del 16 dicembre 1827, con decreto del 2 giugno 1830 Chapelain Vicario Generale, i beni dell'ospedale di Fontinte, esclusa la casa che rimase al Comune, passarono alla Amministrazione della Parrocchia e i redditi furono destinati alla manutenzione della cappella, al soddisfacimento dei legati, a elemosine ai viaggiatori poveri e ai sussidi della chiesa ed al beneficio parrocchiale. Accanto all'ospedale di Fontinte fin dai tempi più remoti esisteva una cappella.

Il 10 settembre 1633 mons. Vercellin in Visita Pastorale constatò che la cappella minacciava di crollare. Fu probabilmente ricostruita nel secolo XVII o XVIII. Vi si trovano alcune tele dipinte, fra cui quelle dei quattro Dottori della Chiesa. Le tele sono incorniciate in legno intagliato e dorato. Le tele risalgono al XVII secolo e sono conservate in buono stato.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3