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PITTORI: Maestro di Geras

Agostino cardioforo

Agostino cardioforo

 

 

MAESTRO DI GERAS

1655

Geras, Monastero premostratense

 

Agostino cardioforo

 

 

 

Il Portale della chiesa del monastero premostratense di Geras presenta ai lati dell'entrata le statue dei santi Norberto e Agostino. Norberto scelse come regola della sua congregazione la regola di Agostino, la cui figura a destra lo mostra con il cuore fiammante in mano. Ai suoi piedi troviamo un angioletto che regge la mitra, simbolo della sua dignità episcopale.

Il santo non regge neppure il bastone pastorale. Al petto è appesa una grande croce dorata. Il volto del santo è piuttosto malridotto dall'azione delle intemperie sul fragile materiale utilizzato per realizzare la statua. E' tuttavia possibile riconoscere un viso emaciato dalla folta barba e dallo sguardo profondo che si rivolge a chi si avvicina al portale d'ingresso della chiesa abbaziale.

 

Norberto di Prémontré nacque probabilmente a Gennep verso il 1080 e morì a Magdeburgo nel 1134: fu il fondatore dell'ordine dei Canonici Regolari Premostratensi, che seguivano la regola agostiniana. Norberto nel 1126 venne eletto arcivescovo di Magdeburgo da papa Onorio II nel 1126. Nello scisma che si sviluppò dopo la elezione di papa Innocenzo II nel 1130, Norberto appoggiò Innocenzo II contro l’antipapa Anacleto II nel grande sinodo dei vescovi tenutosi nell'ottobre 1130 a Wurzburg. Negli ultimi anni della sua vita fu cancelliere e consigliere dell'imperatore Lotario III. Morì a Magdeburgo e fu sepolto nella locale abbazia norbertina. In seguito i suoi resti furono trasferiti nell’abbazia norbertina di Praga dove tuttora riposano. Fu canonizzato da papa Gregorio XIII nel 1582.

 

Si presume che l'Abbazia sia stata edificata nel 1153 come filiazione dell'abbazia premostratense morava di Seelau da Ekbert e dal conte Ulrich II von Pernegg. Formava un doppio monastero con il monastero femminile di Pernegg, a dieci chilometri di distanza. Dopo l'estinzione dei conti Pernegg il monastero divenne monastero di Passavia. Monastero di frontiera, l'istituto subì numerose distruzioni. Tra il 1419 e il 1436 gli Ussiti marciarono più volte attraverso Geras e nel novembre 1486 gli Ungheresi occuparono Geras e Pernegg. Nel corso della Guerra dei Trent'anni, il monastero e la città di Geras furono saccheggiati più volte e incendiati dalle truppe di Mansfeld nel 1620. Alcuni canonici nel 1625 iniziarono la ricostruzione sotto l'abate della Vestfalia Benedict Lachen. L'appariscente aspetto barocco non inganni perchè l'Abbazia di Geras è un complesso di origine medievale. La collegiata, il chiostro e gli ambienti adiacenti sono sempre stati ricostruiti sulla planimetria del complesso primitivo. La collegiata bruciò all'inizio del XVIII secolo e sotto l'abate Nikolaus Zandt, fu ricostruita nell'aspetto attuale dall'architetto Joseph Munggenast dal pittore Paul Troger dal 1730 al 1746. Sotto gli stucchi marmorei della chiesa sono ancora visibili i massicci pilastri della prima basilica a tre navate del XII secolo. La cosiddetta Sala dei Marmi sopra il portale principale è un gioiello d'arte, il cui soffitto è decorato con un magnifico affresco firmato da Paul Troger. La facciata esterna porta la firma di Jakob Christoph Schletterer mentre nella biblioteca si trovano affreschi di Josef Winterhalder.

La Galleria degli Abati fu commissionata dall'abate Nikolaus Zandt a Johann Jakob Pischl nel 1731. La collegiata è una basilica romanica a pilastri: sopra la volta barocca sono ancora visibili le aperture delle finestre del periodo romanico e gotico. In ossequio alle regole dei Premostratensi, l'altare maggiore è indipendente, così come gli altari nelle navate laterali.

Nella chiesa si conservano nella navata i dipinti dei dodici apostoli e nel coro i dipinti di sei santi premonstratensi. Sull'altare la pala raffigura san Norberto, che tramite il padre della regola Agostino, riceve lo scapolare da Maria, protettrice dell'ordine. Sugli altari laterali posteriori della navata principale sono raffigurati Agostino e Norberto, forse dipinti da Bartolomeo Altomonte. Nelle navate laterali si trovano altri due altari: uno dedicato a santa Barbara a nord e l'altro alla Croce, la cui pala dell'altare è attribuita a Josef Hauzinger (1756).