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PITTORI: Avanzino Nucci

Agostino vescovo consegna la Regola, opera di Avanzino Nuccio a Gubbio

Agostino consegna la Regola

 

 

AVANZINO NUCCI

1604 circa

Gubbio, Basilica di sant'Ubaldo

 

Sant'Agostino consegna la Regola del suo Ordine

 

 

 

La tela di Avanzino Nucci che raffigura sant'Agostino che consegna la Regola del suo Ordine fu eseguita verso il 1604. Attualmente è conservata presso la  Basilica di S. Ubaldo a Gubbio.

 

Nella città eugubina c'è un altro antichissimo convento (collegium) chiamato di S. Secondo, la cui chiesa il Santo Ubaldo Canonico Regolare e Vescovo Eugubino, a sue spese, come si tramanda, ricostruì, dotò e da secolare trasformò in regolare, poiché presso essa era stato educato e alla vita clericale (clericali militia) avviato (initiatus). Costituito (Istituito) un convento di canonici (collegio) secondo la regola della canonica Portuense sul litorale Adriatico, e avendo essa subito svariate sventure, e privata (destituita) dei canonici, Callisto III per sue date il 3 novembre dell'anno 1455, la unì alla congregazione del S. Salvatore Bolognese. Sul Monte che sovrasta la stessa città si trova la Prepositura della Congregazione, nella quale sono custodite le reliquie del Santissimo Padre e Presule Ubaldo, con grandissima venerazione della che godono di grandissima venerazione da parte città eugubina, e anche di tutta la Provincia, nonché delle regioni vicine.

 

Avanzino Nucci (1552-1629) fu un artista del tardo periodo rinascimentale. Era nato a Città di Castello e morì a Roma. Si è formato nella bottega di Niccolò Circignani detto il Pomarancio. A sua volta ebbe fra i suoi allievi Bernardino Gagliardi. Molti dei suoi dipinti si trovano nelle chiese romane di San Rocco all'Augusteo, San Silvestro al Quirinale e San Paolo fuori le Mura. Altri dipinti che risalgono al 1596 si trovano nel parlatorio del monastero certosino e ora museo di San Martino a Napoli. Queste tele rappresentano la fondazione dell'Ordine dei Certosini di San Brunone di Colonia, l'approvazione del provvedimento da parte del papa Urbano II e l'incontro del Santo con il re normanno Ruggero nel sud d'Italia.

 

I più recenti studi concordano nell'attribuire a S. Agostino solo la Regula ad servos Dei; in epoca successiva questa Regula fu adattata al femminile e unita alla Lettera 211 che già conteneva indicazioni per le monache di Ippona. La Consensoria monachorum, invece, è stata attribuita ad un anonimo autore dell'ultimo periodo della letteratura visigotica in Galizia e scritta tra il 650 e il 711. L'Ordo monasterii pur restando nella tradizione della vita agostiniana un documento di riferimento venerando, non è stato più attribuito ad Agostino già dalla critica rinascimentale.

La grande diffusione della Regola di Agostino come vera e propria norma di vita cominciò nel secolo XI e soprattutto dopo che venne adottata nell'ambito nelle comunità di canonici regolari prima in Francia e poi nelle altre nazioni europee. È necessario, tuttavia, quando si parla di Regola agostiniana negli ambienti canonicali, accertarsi se il riferimento sia alla Regula tertia o Praeceptum, o alla Regula secunda o Ordo monasterii. L'Ordo monasterii, più esigente in quanto a disciplina, fu adottato tra gli altri, dai Canonici di Springiersbach e dai Canonici Regolari Premostratensi; tuttavia dopo il XIII secolo ad esso fu preferita la Regula tertia.