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PITTORI: Scuola napoletana

Agostino, Nicola da Tolentino e il Santissimo Sacramento

Agostino, Nicola da Tolentino e il Santissimo Sacramento

 

 

SCUOLA NAPOLETANA

1600-1640

Palermo, chiesa di san Nicola da Tolentino

 

Agostino, Nicola da Tolentino e il Santissimo Sacramento

 

 

 

Il quadro presenta nella fascia inferiore le figure dei santi Agostino e Nicola da Tolentino. Agostino indossa i suoi paramenti episcopali con in testa una semplice ed elegante mitra, mentre san Nicola porta la tunica nera dei monaci agostiniani. Nicola ha lo sguardo rivolto verso l'alto e le mani raccolte a croce sul petto mostrando un evidente atto di devozione e di adorazione dell'ostia consacrata che appare al livello superiore su uno sfondo luminoso.

Agostino, che con la mano destra regge un grande libro aperto, con la mano sinistra indica ed invita il fedele a guardare verso l'alto in direzione dell'apparizione dell'ostia consacrata. Il suo sguardo è rivolto al fedele spettatore con un'espressione che sembra invitarlo a seguire la sua indicazione. Alle sue spalle si intravede la presenza del bastone pastorale. Fra i due santi si notano delle figure che si possono interpretare come i penitenti del Purgatorio.

Nella fascia superiore il pittore ha disposto centralmente l'ostensorio in un fascio di luce attorniato e sorretto da un numeroso gruppo di angeli che gli fanno da corona. Il quadro ha un significato educativo per il fedele e vuole esaltare l'importanza del Santissimo Sacramento nella visione religiosa cattolica in contrapposizione a quella protestante.

 

La chiesa di san Nicolò di Tolentino risale al XVII secolo e venne edificata nell'area dell'ex ghetto ebraico. Secondo la tradizione popolare in realtà venne ristrutturata una sinagoga. L'edificio ha subito ulteriori rimaneggiamenti e restauri soprattutto per rimediare ai danni provocati dai terremoti. Sul portale una piccola nicchia ospita una statua che raffigura san Nicola da Tolentino, collocata in situ nel 1687.

All'interno troviamo un impianto basilicale suddiviso in tre navate grazie a poderosi pilastri, un vasto transetto, un cappellone rettangolare e profonde cappelle laterali. Nell'edificio, tra i vari capolavori conservati, si possono osservare pregevoli opere scultoree riconducibili ai Serpotta e ai Gagini, i dipinti di Pietro Novelli e due altari del Settecento. Annesso alla chiesa si trova ciò che resta dell'antico convento dei Padri Agostiniani che è oggi utilizzato come sede dell'Archivio Comunale. Il convento possiede un chiostro cinquecentesco. Il 22 maggio vi si celebra la festa di Santa Rita da Cascia con la tradizionale benedizione delle rose dei fedeli.

Il convento dei monaci agostiniani fondato ed eretto nel 1608 dalla Congregazione degli Agostiniani Scalzi del Regno di Napoli per confluire nel 1611 nell'Ordine degli Agostiniani Scalzi.