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PITTORI: Pittore di Pomposa

Sant'Agostino e Monica in adorazione della Vergine Maria

Sant'Agostino e Monica in adorazione della Vergine Maria

 

 

PITTORE DI POMPOSA

1650-1675

Modena, Abbazia di Santa Maria della Pomposa

 

Sant'Agostino e Monica in adorazione della Vergine Maria

 

 

 

La tela che raffigura sant'Agostino e Monica in adorazione della Vergine è conservata a Santa Maria della Pomposa, una costruzione medioevale rifinita nel XVIII, situata in Piazza della Pomposa all'interno della Città Antica di Modena.

Monica ed Agostino sono inginocchiati ai piedi dell'immagine della Vergine. Entrambi invitano ad adorarla: Monica con le mani giunte e lo sguardo intenso rivolto verso l'alto; Agostino con la mano destra che indica apertamente la Vergine e lo sguardo rivolto verso il fedele che lo invita a fare altrettanto. Monica indossa un abito monacale agostiniano. Agostino indossa un piviale che lascia intravedere l'abito monacale degli agostiniani. Con la mano sinistra regge un libro aperto, mentre un angioletto con entrambe le mani gli porge la mitra. Agostino ha un volto maturo, con una folta barba rossastra. Altri angioletti completano la scena, assieme a un personaggio in primo piano. La tela, di discreto interesse, si trova su un altare della chiesa.

La Chiesa è un Monumento Nazionale che conserva le spoglie di Ludovico Muratori morto nel 1719: vi rimase sepolto fino al 1774, quando le sue ossa furono trasferite, per poi ritornare nella chiesa di Santa Maria della Pomposa nel 1922.

È certamente una delle chiese più antiche della città dato che se ne ha notizia dal 1153. L'edificio conserva ben poco della sua struttura originale. Più che per la sua rilevanza monumentale, l'importanza della chiesa è dovuta al fatto di essere stata la sede parrocchiale e la dimora di Ludovico Antonio Muratori, il grande storico modenese, che ne fu "prevosto" dal 1716 al 1750. Per sua stessa volontà, Muratori, al tempo già studioso e scrittore di fama, si fece assegnare "la cura delle anime" di quello che era uno dei quartieri più poveri e malmessi della città. La chiesa stessa, in pessime condizioni, fu ricostruita dalle fondamenta, e Muratori vi fece aggiungere il coro. All'interno si trova un ciclo di dipinti del Seicento e del Settecento su San Sebastiano, opera di Bernardino Cervi e Francesco Vellani. La chiesa, con annessa canonica (dove Muratori visse attendendo alle sue opere più celebri), costituisce oggi il complesso dell'Aedes Muratoriana, sede della Deputazione di Storia patria e del Museo Muratoriano. Testimonianza di affetto dei modenesi per uno dei suoi cittadini più illustri è il monumento a L. A. Muratori, che sorge poco lontano, sull'omonimo Largo che si affaccia sulla via Emilia. Scolpito da Adeodato Malatesta, che non volle ricevere compenso, il monumento ritrae lo storico in un atteggiamento pensieroso, ma riesce anche a suggerirne la profonda umanità.

Ludovico Antonio Muratori (Vignola, Modena 1672 - Modena 1750), sacerdote appassionato alla storia e alla filosofia, nonché erudito di straordinaria tenacia, studiò l'evoluzione del popolo italiano dal 500 al 1500, e pubblicò tra il 1723 e il 1751 i 25 volumi delle Rerum italicarum scriptores, una monumentale raccolta a cui fecero seguito altri scritti sulle istituzioni e i costumi di quell'epoca e gli "Annali d'Italia" (1744-1749) in 12 volumi. Per questo è da considerarsi il fondatore della moderna storiografia imperniata su rigorose basi scientifiche e documentarie.