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PITTORI: Maestro di Recife

Agostino e frate Francisco de Santo Agostinho Macedo

Agostino e frate Francisco de Santo Agostinho Macedo

 

 

MAESTRO DI RECIFE

1699-1700

Recife, Convento di Santo Antonio

 

Agostino e frate Francisco de Santo Agostinho Macedo

 

 

 

In questa tavola sant'Agostino nella sua dignità di vescovo di Ippona è seduto in cattedra e guarda con insistenza ed attenzione un frate che dalla tribuna centrale propria del maestro professore spiega la lezione ai discepoli. Agostino indossa la mitra in testa e regge con la mano e il braccio sinistro un grosso libro su cui appoggia un rosso cuore fiammante. Con un ampio gesto del braccio, la mano destra vuole indicare al fedele che osserva la scena la figura del predicatore al centro della scena. A destra un altro frate dal volto giovanile osserva il predicatore tenendo fra le mani un libro aperto. Il frate sul pulpito in posizione centrale è Francisco de Santo Agostinho Macedo che tiene fra le mani una copia del suo libro Leonis Sancti Marci rugitus literarii, che pubblicò a Venezia dopo il suo arrivo nella città lagunare nel 1667.

L'opera è la raccolta delle dispute pubbliche che sostenne contro chiunque, su qualsiasi ramo della conoscenza umana, in particolare Bibbia, teologia, patristica, storia, legge, letteratura e poesia. Grazie a questa sua eccezionale vivacità di ingegno ottenne la cittadinanza veneziana e la cattedra di filosofia morale all'Università di Padova.

La tavola si trova nel convento di Santo António a Recife e la sua esecuzione risale probabilmente ai primi decenni del Settecento.

Francisco Macedo, conosciuto come "S. Agostino" era nato a Coimbra nel 1596. Entrato nell'ordine dei gesuiti nel 1610, nel 1638 si unì agli Agostiniani, che lasciò dieci anni dopo per entrare fra i francescani. Papa Alessandro VII lo chiamò a Roma per insegnare all'Università e fu anche membro dell'Inquisizione. Trasferitosi a Venezia, insegnò teologia a Padova dove morì nel 1681. Macedo fu uno dei più grandi scrittori e teologi portoghesi e partecipò all'ambasciata che negoziò la pace tra Spagna e Portogallo durante la Guerra di Restaurazione.

Il suo legame con la figura e il pensiero di Agostino è esplicitato nel filatterio che corona le teste dei tre personaggi. Fra Francisco è definito AUGUSTINI DISCIPULUS ET INTERPRES.

Molte sue opere sono dedicate allo studio del pensiero di sant'Agostino. Ricordiamo lo Scrutinium divi Augustini pubblicato a Londra nel 1644 e poi ristampato a Parigi nel 1648 e a Munster nel 1649. La Cortina divi Augustini la cui prima edizione parigina risale al 1648. La Mens diuinitus inspirata sanctissimo patri domino nostro Innocentio papæ. Super quinque propositiones Cornelij Jansenij et mens diui Augustini illustrata de duplici adjutorio gratiæ sine quo non et quo fu pubblicata a Londra nel 1653. Il libro Mens vera Augustini de praedestinatione, gratia, et libero arbitrio. Cum libra inter Arminianos et Calvinianos apparve a Londra nel 1654. Lo Scrinium. Divi Augustini in quo arcana illius de adjutorio sine quo non sensa continentur. Addita libra cum æquamento Augustini inter Calvinianos et Arminianos venne pubblicata sempre a Londra lo stesso anno.

Il Sermon que en el dia del gran padre y doctor de la iglesia San Augustin predico el reverendissimo p. fr. Francisco de San augustin fu editato a Madrid nel 1663, mentre la Oratio funebris in patris reuerendissimi Pauli Luchini. Ex generalis Augustiniani, apparve a Roma nel 1664.

Infine troviamo la Somnia quinquaginta fr. Macedo in itinerario S. Augustini post baptismum Mediolano Romam, excutiebat levi brachio P. Fulgentius Fosseus Augustinianus ... ad reverendissimum ... Johannem Mabillon, pubblicato a Leida nel 1681.

 

Il Convento e la chiesa di Sant'Antonio a Recife è un complesso di edifici religiosi che appartiene all'Ordine Francescano. Di questa struttura fanno parte anche la Cappella d'Oro e il Museo Francescano di Arte Sacra. La sua costruzione risale al primo Seicento, quando nel 1606 i frati francescani di Olinda decisero di costruire un convento per la popolazione di Recife e accettarono la donazione di un terreno che era appartenuto a uno dei discendenti di Jerônimo de Albuquerque, uno dei primi portoghesi a venire in Brasile. All'inizio venne costruito solo un piccolo oratorio, la casa dei frati e un ospedale. Fu scelto come patrono sant'Antonio, un famoso frate francescano nato a Lisbona. Con l'invasione olandese nel 1630, i frati fuggirono ad Arraial do Bom Jesus, una fortificazione comandata da Matias de Albuquerque. Il Convento fu trasformato in una fortezza, nota come "Forte Ernesto". Dopo la resa olandese nel 1654, Andre Vidal de Negreiros prese possesso del luogo e nell'anno 1685 i frati erano già ritornati nel convento intraprendendo una grande ricostruzione, che è poi praticamente la attuale.