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PITTORI: Scultore svizzero

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

SCULTORE SVIZZERO

1672-1674

Reggio Emilia, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La figura di Agostino si erge monumentale al centro della navata e quasi deborda dall'ampia nicchia che la contiene. Il santo è maestosamente ritto in piedi e indossa l'abito episcopale, con una mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra. Con la mano sinistra Agostino regge un grosso libro chiuso, simbolo della sua feconda attività letteraria. Un foltissima barba ondulata gli scende dal mento fino a toccare l'abito. Il suo volto ha una espressione severa che sa scrutare negli occhi del fedele che lo osserva.

 

L'attuale chiesa di sant'Agostino sorge su uno spazio che nel corso del medioevo era occupato da una chiesa dedicata a sant'Apollinare. Quest'ultimo edificio venne distrutto nel 1249 nel corso del conflitto fra Guelfi e Ghibellini. Una nuova chiesa fu costruita in stile gotico nel 1268, assieme al convento, da frati eremitani agostiniani che la dedicarono a sant'Agostino.

Dopo un devastante incendio nel 1423 la chiesa subì un ulteriore intervento di ristrutturazione nel 1452, quando venne anche elevata la torre. L'interno attuale risale agli anni 1645-1666 quando fu rifatto su progetto dell'architetto Gaspare Vigarani.

La facciata barocca di ordine corinzio, serrata da colonne, della chiesa attuale è un rifacimento che risale al 1746 eseguito su disegno dell'architetto Alfonso Torreggiani ed è ornata dalle statue "S. Nicola da Tolentino" e "S. Guglielmo", due importanti figure del monachesimo agostiniano moderno. La chiesa si affaccia sulla Piazzetta Cardinal Pignedoli ed è perciò contigua al Liceo Classico Ludovico Ariosto.

Fra i principali apparati decorativi si possono ricordare le statue dei pennacchi della cupola, opera di Paolo Emilio Besenzi nel 1655, le decorazioni dei capitelli e del cornicione (1656), le statue della navata e del presbiterio in stucco e gesso ad opera di un artista svizzero negli anni 1672-1674, le sedie del coro con inginocchiatoi di Giovanni Benassi del 1781. Di buona qualità è l'altare maggiore realizzato nel 1796.

Nella navata di sinistra si susseguono diversi altari dedicati a san Tommaso da Villanova, alla beata Vergine della Ghiara, alla Beata Vergine di Loreto, alla beata Vergine della Cintura ora di san Lorenzo. A destra si incontrano in successione gli altari di san Nicola da Tolentino, di santa Monica, della Natività di Cristo e sant'Andrea Apostolo.

Nell'area absidale si scoprono infine gli altari dedicati a sant'Apollinare e a sant'Agostino. Sull'omonimo altare la pala che raffigura sant'Apollinare è opera di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino.

 

 

 

Scultore svizzero