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PITTORI: Ridolfi Carlo

La Madonna della Cintura, Agostino e santi

La Madonna della Cintura, Agostino e santi

 

 

CARLO RIDOLFI

1648

Bovolenta, chiesa S. Agostino

 

La Madonna della Cintura, Agostino e santi

 

 

 

La pala d'altare, realizzata da Carlo Ridolfi nell'ambito del panorama stilistico e culturale veneti, risale al 1648. L'opera misura 320 cm in altezza e 150 in larghezza ed è stata prodotta su tela con la tecnica ad olio. Il pittore vi ha raffigurato la Madonna della cintura assurta in gloria, che distribuisce le cintura ai santi che si trovano al livello inferiore. Sei angioletti disposti simmetricamente fanno da corona alla Vergine assisa su un trono di nuvole e l'aiutano nella distribuzione delle cinture. Nel piano inferiore sono stati collocati cinque santi, che possiamo riconoscere da sinistra verso destra nelle figure di sant'Agostino d'Ippona, san Giovanni evangelista, san Nicola da Tolentino, santa Caterina da Siena e san Domenico di Guzmàn.

Agostino è vestito con i paramenti episcopali con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra. Il suo volto ha un aspetto maturo, con una folta barba grigiastra che gli copre le gote e scende fino al petto. La Madonna della cintura è una tipica devozione dell'Ordine agostiniano.

Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.

Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.

Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.

Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.

 

 

Carlo Ridolfi

Nacque a Lonigo nel 1594 all'anagrafe Carlo Sartor. Giovanissimo si trasferì a Venezia, dove frequentò la bottega del pittore Antonio Vassilacchi, noto come l'Aliense. Tra le sue opere si ricordano una Visitazione già nella chiesa di Ognissanti, una Adorazione dei Magi ancora visibile nella chiesa veneziana di San Giovanni Elemosinario e la copia della Lavanda dei piedi di Tintoretto nella chiesa di San Marcuola.

Altri suoi dipinti sono sparsi nelle terre che appartennero alla Repubblica veneta. Nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro Martire a Cortenuova nel bergamasco si conserva una Santa Maria Maddalena in adorazione dei chiodi della Santa Croce databile alla prima metà del Seicento. Nella chiesa arcipresbiterale di Dossena sono conservate le tele con la Coronazione di spine e la Flagellazione databili al 1650. Ridolfi fu anche un buon incisore e un gran collezionista di disegni. Molti pezzi della sua raccolta si trovano oggi presso la Christ Church Library di Oxford in Inghilterra.

Ridolfi scrisse una raccolta di biografie di pittori veneti: quella più nota si intitola Le Maraviglie dell'arte uscita nel 1648. In precedenza aveva dato alle stampe la vita di Jacopo Tintoretto nel 1642 e quella di Paolo Veronese nel 1646. Ridolfi morì a Venezia nel 1658.