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PITTORI: Antonio Triva

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

TRIVA ANTONIO

1658

Venezia, Basilica di S. Maria della Salute

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'autore del dipinto, Antonio Trivia, è un pittore di origini emiliane che si è formato artisticamente a Venezia. Questa tela, delle dimensioni di m 2x1,1 è stata eseguita nel 1658 per la Basilica di S. Maria della Salute a Venezia e raffigura sant'Agostino Dottore della Chiesa. Realizzato con la tecnica a olio su tela il dipinto ci presenta un Sant'Agostino abbastanza originale mentre sta indicando con la mano sinistra un foglio di un libro aperto che tiene sulle ginocchia.

Il santo indossa solo il piviale, ma sono assenti mitra e bastone pastorale, gli attributi tipici del vescovo. Il suo volto con la fronte stempiata e una folta barba rossiccia che scende fin sul petto, esprime la profonda attenzione introspettiva del santo alla ricerca di una conoscenza che lo soddisfi.

 

 

Antonio Domenico Triva

Pur essendo nato a Reggio nell'Emilia nel 1626, Triva è stato una figura importante nell'orizzonte cultura e artistico veneziano seicentesco. Lo stile della sua pittura riprende una modalità tipicamente barocca. Primogenito di Francesco e Barbara Zanichelli, riceve la prima educazione artistica dal padre Francesco Triva, pittore di talento. Poco più che quindicenne Antonio si fece subito conoscere nell'ambito culturale veneziano.

Nel periodo veneziano la sua arte, ancora in fase iniziale, seguiva uno stile classico e accademico senza emergere rispetto ad altri pittori.

Da Venezia ritornò in Emilia, dove sono documentate alcune tele per la chiesa di S. Maria di Campagna a Piacenza (il Mosè salvato dalle acque del 1648 ed Ester davanti ad Assuero). Durante questo soggiorno a Piacenza incise ad acquaforte il frontespizio dell'opera di Pietro Maria Campi intitolata Dell'Historia Ecclesiastica di Piacenza (1651-1652).

Dall'Emilia Triva si trasferì nuovamente in Veneto dove lavorò soprattutto a Padova e Venezia.

Negli anni 1657-1658 Triva eseguì due opere per un ciclo di tele celebrative per la chiesa della Madonna del Soccorso a Rovigo. Queste due opere si trovano ai lati dell'altare: la prima raffigura la Vergine con il bambino, S. Rocco e un Provveditore alla sanità (1656-1657), e l'altra un Provveditore alla sanità in ginocchio davanti alla Madonna col bambino e S. Sebastiano.

Sempre a Rovigo per la chiesa di sant'Agostino dipinge la tela della Conversione di S. Agostino.

Dopo questo breve soggiorno, Triva torna a lavorare a Venezia dove raffigura la Madonna col bambino con il ritratto di un guardiano (1659) per la Scuola della Carità.

Triva lavora anche a Torino e Brescia e al periodo torinese risalgono le pale d'altare della Sacra Famiglia e dell'Immacolata Concezione (1665). A Brescia esegue splendide opere come la pala per la sagrestia del santuario di S. Maria delle Grazie, dove è rappresentata la Natività della Vergine (1665-1669).

Parte quindi per la Baviera dove esegue principalmente tele, ornamento per le residenze e le chiese della Baviera, ma anche una serie di incisioni ad acquaforte.

Muore a Monaco di Baviera nel 1699.