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PITTORI: Vaccaro Andrea

Sant'Agostino in gloria di Andrea Vaccaro

S. Agostino in gloria

 

 

VACCARO ANDREA

1630-1670

Città del Messico, Museo Nacional de San Carlos

 

Gloria di sant'Agostino

 

 

 

Vaccaro Andrea ha dipinto questo bel quadro che raffigura la Gloria di sant'Agostino. Realizzata con la tecnica a tela, l'opera misura cm 262 in altezza 262 e 174 in larghezza. La tela è stata firmata. Realizzato per una committenza ecclesiastica il quadro si trova attualmente in Messico a Città del Messico presso il Museo Nacional de San Carlos.

La figura del santo esprime, in piena sintonia con la sensibilità artistica dell'autore, una grande dolcezza espressiva e un efficace movimento di abbandono alla grazia infinita di Dio che accoglie Agostino. Un nugolo di angioletti attorniano il santo e lo sorreggono in una specie di volo etereo che fissa l'immagine al di fuori di ogni epoca e tempo.

il santo ha un aspetto giovanile ed indossa i paramenti episcopali con una mitra in testa. Ha le braccia aperte in segno di piena adesione alla volontà divina. L'impostazione del soggetto si inquadra nel desiderio del secolo di riconoscere ad Agostino i meriti per la sua opera a difesa della cristianità in epoche difficili per la fede.

 

 

Andrea Vaccaro

Questo pittore di età barocca nacque a Napoli nel 1604 e vi morì nel 1670. La sua attività artistica si svolge nella capitale partenopea dove le sue opere traggono ispirazione dal naturalismo di Caravaggio che reinterpreta secondo un gusto più classicistica. Il suo stile deve molto anche ad altre scuole pittoriche che gli permettono di sviluppare un'arte caratterizzata dalla regolarità delle forme. Nelle sue opere predilige l'uso di tonalità di colore chiare che sfumano nel fondo e preferisce espressioni e atteggiamenti misurati ed armonici con la pressoché totale assenza di aspetti violenti nelle figure dipinte. Nella sua vita artistica il momento chiave fu l'incontro con Bernardo Cavallino, con cui Vaccaro stabilì un profondo rapporto di amicizia. Ma anche altri pittori ebbero un impatto considerevole su di lui, fra cui va ricordato senz'altro, tra il 1630 e il 1660, la personalità di Anton Van Dyck. Vaccaro lavorò principalmente su soggetti che gli venivano commissionati dall'ambiente ecclesiastico: il suo modo di dipingere santi e martiri in atteggiamenti di particolare devozione e particolare espressività lo rese infatti uno degli artisti più celebri e più richiesti dalla Chiesa durante il periodo della Controriforma. Fu consuocero di Gian Giacomo Manecchia, un altro pittore, di origini lucane, attivo a Napoli in pieno Seicento.