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PITTORI: Maestro di San Giovanni

Sant'Agostino benedicente vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI SAN GIOVANNI

1620

San Giovanni Valdarno, Basilica di Santa Maria delle Grazie

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa interessante statua che raffigura un sant'Agostino benedicente con in mano un libro aperto si trova a San Giovanni Valdarno presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie.

Il santo è stato qui proposto in un atteggiamento abbastanza comune nella sua iconografia che lo vede sovente come vescovo e Dottore della Chiesa. In testa il santo porta la mitra e con il braccio sinistro regge anche il bastone pastorale. Una folta barba riccioluta gli copre il mento e conferisce una maggiore autorevolezza ad un viso di persona matura ma ancora giovanile.

 

La Basilica  di Santa Maria delle Grazie venne eretta nel 1484 nei pressi di una delle quattro porte presenti nelle mura cittadine di San Giovanni Valdarno. La porta in questione è la porta San Lorenzo che guardava verso Siena. La chiesa venne dedicata alla venerata immagine della Madonna, poiché le veniva attribuito il miracolo di aver accolto le preghiere di donna Tancia a favore del proprio nipote malato di peste. L'episodio è relativo al 1478. L'edifico religioso perse la funzione strategica di accesso alla città e divenne luogo di culto, prima con l'apporto di un tabernacolo, poi di una cappella e infine con la costruzione della chiesa. La costruzione fu terminata verso il 1620 ma fu successivamente arricchita negli anni a seguire. La facciata è stata rimodellata e ricostruita in stile neoclassico fra il 1840 e il 1856. Nel gennaio del 1929 papa Pio XI elevò la chiesa alla dignità di basilica minore

Alla chiesa si accede grazie a una doppia scalinata e dalla porta centrale, che è coronata da una lunetta di Giovanni della Robbia databile al 1513, si giunge alla cappella cosiddetta del miracolo. All'interno del Santuario si accede attraverso due scalinate e grandi porte lignee datate 1697. L'interno è diviso in tre grandi navate , scandite da tre campate su colonne monolitiche, capitelli corinzi ed archi ribassati che sorreggono ben dodici volte a vela. Tra il 1698 e il 1704 le volte cupoliformi furono affrescate alla fine del seicento da Giuseppe Nasini e Vincenzo Ferrati. Dopo il 1720 fu costruita ed unita alla chiesa vecchia una grande cappella, che è stata ricostruita completamente alla fine degli anni cinquanta, dopo la distruzione dovuta ai bombardamenti del 1944. La chiesa si fregia del titolo di Basilica dal 1929, è nel 1986 è stata riconosciuta come Santuario Mariano diocesano.

La struttura architettonica della chiesa prende movimento dallo slanciato portico terreno con le scalinate e la serie di finestre arcuate del primo piano. Sul frontone a triangolo addentellato sono state posizionate quattro statue che raffigurano i santi Agostino, Giovanni Battista, Lorenzo e Francesco. Al centro della parete di fondo dell'atrio è visibile una grande terracotta invetriata policroma di Giovanni della Robbia che risale al 1513 e raffigura l'Assunzione.

L'altare maggiore, dietro cui è posta una Madonna con bambino di scuola fiorentina trecentesca, è stato ricostruito dopo il 1596 su progetto di Bernardo Buontalenti. A sinistra dell'altare sono stati affrescati tre momenti del miracolo di Monna Tancia, il cui autore, secondo Vasari, è un allievo del Perugino.