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PITTORI: Pedro Bahamonde

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PEDRO BAHAMONDE

1730-1740

Valladolid, Cattedrale di Nostra Signora

 

Sant'Agostino vescovo con in mano una Chiesa

 

 

 

La statua di sant'Agostino campeggia nel secondo corpo della facciata della cattedrale di Valladolid assieme agli altri Padri della Chiesa.

La cattedrale di Valladolid ha una storia complessa che si snoda in varie epoche: è noto tuttavia che nel 1162 il Papa Alessandro III intervenne riformando l'abbazia con l'istituzione di una nuova comunità di canonici di S. Agostino, affidando al vescovo di Toledo l'incombenza di apportare tali modifiche.

La facciata principale è distribuita in tre ben definiti spazi. Nel primo corpo ci sono quattro colonne con due nicchie che accolgono San Pietro e San Paolo. La porta d'ingresso è un arco a tutto sesto nel cui timpano sta la Vergine Assunta, cui è dedicata la cattedrale. Queste statue furono collocate nel XVIII secolo, quando si alzò il secondo corpo e sono opera di Pietro Baamonde.

Il secondo corpo cresce secondo i piani di Albert Churriguera. Ha le stesse dimensioni in altezza rispetto al primo e non è altro che una specie di ringhiera interrotta da quattro colonne. Su questi basamenti sono collocate le statue in pietra dei quattro Dottori della Chiesa latina: S. Agostino e S. Ambrogio (sono opera di Pedro Bahamonde) più San Gregorio e San Jeronimo (opera di Antonio de Gautúa). Nella stessa linea dei piedistalli sono scolpiti e si possono vedere due scudi con i temi mariani del sole e della luna, opera dello scultore Juan Garcia Espinosa. Nel centro si trova una finestra rettangolare e su di essa si apre una modanatura che separa il terzo corpo.

La Cattedrale di Valladolid, in spagnolo Catedral de Nuestra Señora de la Asunción, è una grandiosa opera progettata verso il 1580 da Juan de Herrera, progettista de El Escorial rimasta incompiuta a causa dello spostamento della capitale del regno a Madrid. Quando Juan de Herrera abbandonò la direzione dei lavori, la Cattedrale fu seguita da Pedro de Tolosa, Diego de Praves e suo figlio Francisco de Praves. L'edificio sacro fu inaugurato nel 1668 ma, quantunque durante il XVIII secolo si siano proseguiti i lavori, l'edificio rimase incompiuto, senza completare il progetto iniziale di Juan de Herrera. La torre fu costruita nel 1841.

Le dedicazioni di chiese a qualche santo sono fenomeno molto comune, cui non poteva certo sfuggire Agostino. In alcuni casi egli tiene in mano chiese o monasteri: ciò significa che la comunità locale gli ha affidato la propria chiesa o il proprio monastero affinché vegli sul regolare svolgimento delle attività spirituali di questi sacri luoghi.

 

 

Pedro Bahamonde

Pedro Bahamonde era di origine galiziana. I suoi genitori Domingo Bahamonde e Francisca González vivevano Muros, nell'arcivescovado di Santiago. Non sappiamo quando o perché si trasferì a Valladolid, tuttavia deve essere avveneuto in gioventù. Si sposò a Valladolid con Antonia Romero nella chiesa di Antigua il 21 febbraio 1729 avendo come padrino dello scultore José Díaz de Mata. La coppia ebbe tredici figli di cui otto vivevano alla data del 26 luglio 1748. Non potendo fare testamento, per inabilità da malattia, diede una procura alla moglie, che lo farà nel 1752 affermando di non aver potuto farlo prima per la necessità di assistere ai numerosi figli: Antonio, Eustachio, Manuel, Santiago, Margherita, Agostina, Antonina e Giuliana, tutti i minorenni dopo la morte del padre.

Almeno tre di loro faranno lo stesso lavoro del padre: Antonio ed Eustachio, principalmente nella provincia di Valladolid, e Manuel a Palencia. Suo suocero Manuel Romero era un maestro cappellaio di Valladolid. Fra i suoi lavori si ricordano quelli nella chiesa di Santa Eufemia di Autillo de Campos. Di sua mano è la pala dell'altare maggiore realizzata nel 1732-1733, assieme ai collaterali del transetto e ai due pulpiti (1733-1734) e la pala d'altare del Cristo di Protezione. Per la chiesa di San Sebastián de Abarca realizza nel 1738 l'arco della tela delle Anime e la pala del Santo Cristo con Sant'Antonio da Padova, Santa Barbara e San Rocco. Nel 1747 costruì per la cappella del convento di Santa Brigida de Paredes de Nava la pala dell'altare maggiore e i due collaterali: quella dell'epistola dedicata a San Giuseppe e quella di Vangelo dedicata all'Immacolata. A Palencia nella chiesa conventuale dei Gesuiti, dedicata a San Lorenzo, realizzerà la pala dell'altare maggiore nel 1747-1748. Purtroppo morì senza vederlo finito.