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PITTORI: Bollina Carlo Giuseppe

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BOLLINA CARLO GIUSEPPE

1764

Carignano, Duomo dei SS. Giovanni Battista e Remigio

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua fu realizzata da Carlo Giuseppe Bollina nel 1764 assieme ad altre tre grandi statue che raffiguravano Dottori della Chiesa. Bollina, uno stuccatore e pittore ticinese di Lugano, attivo nella seconda metà del Settecento, la produsse in stucco riuscendo così a plasmare con estrema efficacia le figure dei santi Atanasio, Agostino, Ambrogio e Giovanni Crisostomo. Queste statue furono poste nei nicchioni praticati nel muro di navata tra cappella e cappella.

Le statue furono finite mentre il Duomo era ancora in costruzione, allorché si stava lavorando alle ornamentazioni interne. Nella costruzione del Duomo di Carignano operarono vari artisti già impiegati dall'architetto Alfieri (cugino del più famoso Vittorio) nei cantieri di corte a Torino. Anche i capitelli corinzi, le decorazioni delle finestre, i fioroni negli archi delle finestre furono eseguiti dallo stuccatore luganese Carlo Giuseppe Bollina tra il 1762 e il 1763, secondo i disegni di Alfieri.

Carlo Giuseppe Bollina lavorò anche alla Sala da Ballo e alla Sala di Diana al Castello di Racconigi nonché a Palazzo Cavour a Santena.

 

La costruzione del Duomo ha i suoi prodromi all'inizio del 1756, quando l'Alfieri presentò un primo disegno, prodotto dai suoi allievi. Il luogo dove costruire la nuova chiesa fu oggetto di notevoli contrasti tra il parroco Francesco Benedetto Ceresia, la Comunità e il Principe Luigi di Savoia-Carignano. Il parroco preferiva edificare il duomo in piazza del Ballo (oggi Piazza Carlo Alberto), nella regione dei Botti o dei Romagnano. Il Principe pretese invece che si erigesse di fronte al castello, con accesso dal medesimo. La Comunità pertanto chiese all'abate commendatario di San Michele della Chiusa, il cardinale Millio, il permesso di abbattere la vecchia parrocchiale per erigere la nuova. Si scelse come parrocchia provvisoria la Chiesa della Misericordia, e l'antica parrocchiale fu demolita gradatamente, recuperandone per quanto possibile i mattoni per la nuova fabbrica. Il vecchio duomo poteva considerarsi abbattuto completamente forse nel 1756, e buona parte del materiale di costruzione servì per le fondamenta. Benefattore dell'opera fu il banchiere Giuseppe Sebastiano Fricchieri , che cominciò ad acquistare tutte le case poste nel sito designato, spesso fatiscenti. Nel 1757, l'abate Emanuele Solaro del Borgo pose la prima pietra, nell'angolo a mezzanotte del battistero.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.