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PITTORI: Maestro austriaco

L'Immacolata adorata da Agostino e Tommaso d'Aquino

L'Immacolata adorata da Agostino e Tommaso d'Aquino

 

 

MAESTRO AUSTRIACO

1700-1740

Brno, Moravská Galerie

 

L'Immacolata da adorata Agostino e Tommaso d'Aquino

 

 

 

Il dipinto risale alla prima della metà del XVIII secolo. Le sue dimensioni misurano 293 cm in altezza e 165 in larghezza. L'opera è dipinta a olio su tela ed è stata acquisita dal Museo nel 1984.

Soggetto dell'opera è la devozione alla Immacolata Concezione della Vergine. Ai piedi della Madonna che su una nuvola espone il Bambino attorniato da numerosi angioletti, si osservano i due santi Agostino, a sinistra, e Tommaso d'Aquino a destra inginocchiato.

Entrambi hanno fra le mani una penna con cui stanno scrivendo su un libro che tengono aperto fra le mani. Agostino, che compare nella sua dignità episcopale, ha lo sguardo rivolto verso il fedele e sembra quasi interrogarlo. Il suo volto, ormai maturo d'anni, ha una foltissima barba grigiastra che contrasta con la giovinezza del viso di Tommaso. Ai suoi piedi è deposta la mitra come segno di umiltà, mentre il bastone pastorale è sulle spalle di un angioletto che con la mano sinistra regge un cuore fiammante.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella polemica pelagiana sia Agostino che i suoi oppositori sembrano, a proposito di Maria, influenzati dalla pietà popolare. Nel De natura e gratia Agostino riferisce, ad esempio, un'espressione di Giuliano di Eclano († 454) che lui stesso condivide: «la pietà impone di riconoscere Maria senza peccato». Sappiamo che l'opinione di Agostino circa l'Immacolata Concezione, tuttavia, è negativa a causa del principio dell'assoluta necessità della redenzione per tutti gli uomini. Nella posizione agostiniana, negativa per motivi teologici circa l'Immacolata Concezione ma rispettosa della pietà popolare, si intravede un contrasto fra dottrina dei colti e intuito del popolo che si risolverà con la vittoria di quest'ultimo.

L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854 da Papa Pio IX. La storia della devozione per Maria Immacolata ha tuttavia una lunga storia che parte dalle origini della Chiesa stessa.

A incentivare il senso dei fedeli concorsero alcuni fattori, quali la predicazione popolare, soprattutto dei Francescani, alcuni catechismi, alcune apparizioni mariane, non ultima quella di rue du Bac (1830) a santa Caterina Labouré, e, soprattutto l'introduzione della festa dell'Immacolata nell'Italia meridionale fin dal IX secolo, universalmente dal 1708.

Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi una "medaglia miracolosa" con l'immagine dell'Immacolata, cioè della "concepita senza peccato". Questa medaglia suscitò un'intensa devozione, e molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani. 

Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la "donna vestita di sole" esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata.