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PITTORI: Maestro di Pest

Agostino vescovo e cardioforo sulla facciata della chiesa francescana a Budapest

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI PEST

1743

Budapest, chiesa di san Pietro o dei Francescani

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La facciata della chiesa di san Pietro a Budapest, meglio conosciuta come chiesa dei Francescani porta sulla sua sommità questa statua di sant'Agostino vescovo con in mano il cuore fiammante. Il santo è vestito da vescovo con la mitra in testa e il bastone pastorale ben saldo nella mano sinistra. Nella mano destra appoggia la cuore un piccolo cuore fiammante, un simbolo che lo accompagna iconograficamente soprattutto dall'età barocca.

Il volto del santo è austero con una folta barba riccioluta che scende fin sul petto.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

La chiesa, che risale al XIII secolo, è un luogo di culto posto nel quartiere di Pest, nella parte orientale di Budapest. Una chiesa e un monastero dei Francescani erano già presenti in questo luogo a partire del XIII secolo, entro le antiche mura della città. Nel 1541, durante l'occupazione turca, la chiesa fu trasformata nella moschea di Sinan fino al 1668. Dopo la sconfitta ottomana i frati francescani rientrarono in possesso dell'edifici e la chiesa venne ricostruita in stile barocco fra il 1727 e il 1743. La facciata include un grande portale che presenta sculture di santi e l'emblema francescano, coronato da una figura di Maria adorata dagli angeli. Sulla facciata, tre nicchie ospitano le statue di San Pietro di Alcantara, Sant'Antonio da Padova e San Francesco d'Assisi.

Sul lato che guarda verso la Via Kossuth si trova un alto rilievo in bronzo, posto qui nel 1905. É un ricordo dell'azione coraggiosa compiuta dal barone Miklós Wesselényi, che nel 1838 durante la tremenda alluvione del Danubio cercò di salvare la vita della gente con la propria barca.

L'interno in stile barocco è privo di navate laterali. Per un certo periodo Franz Liszt si ritirò nel monastero francescano. Su un banco è indicato il luogo da cui il compositore assisteva alla messa. La chiesa è decorata da affreschi di Károly Lotz, realizzati nel 1894-1895, e da dipinti di Victor Tardo del 1925-1926. Gli affreschi del soffitto hanno per tema la vita della Madonna.

L'altare maggiore in stile barocco, con sculture risalenti al 1741 e al 1851, gli altari laterali e il pulpito del 1851-1852 sono i veri e propri gioielli artistici di questa chiesa.