Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Anonimo spagnolo

PITTORI: Anonimo spagnolo

Agostino e la scena del Tolle lege nel giardino di Milano

La scena del Tolle lege nel giardino di Milano

 

 

ANONIMO SPAGNOLO

XVIII secolo

Burgos, Monastero di S. Maria della Vita

 

Conversione di Agostino: la scena del tolle lege

 

 

 

L'opera di anonimo spagnolo del Settecento è una tela ad olio che è conservata a Burgos nel Monastero di Santa Maria della Vita. L'impostazione scenografica rispecchia ampiamente la descrizione delle Confessioni e risente dello stile delle stampe seicentesche prodotte relativamente a questa tematica. Agostino è seduto sotto un albero di fico, ai suoi piedi si vede un libro aperto, mentre un altro è socchiuso dalla mano sinistra. Alipio, di fronte a lui, lo guarda con meraviglia, mentre dal cielo scende una luce con scritto tolle lege, tolle lege. L'intero episodio si svolge ambientato in un coreografico giardino, dove non mancano le delizie seicentesche fra cui una elegante fontana a forma di cigno.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29