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PITTORI: Giovan Battista Caniana

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

CANIANA GIOVAN BATTISTA

1671-1754

Verdello, chiesa prepositurale plebana

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La statua in legno è attribuita alla Bottega dei Caniana probabilmente opera di Giovan Battista Caniana. La statuetta che raffigura sant'Agostino si trova sulla parete destra del pulpito ed è stato realizzato con la tecnica di legno scolpito, intagliato, dipinto e dorato. Le dimensioni dell'opera è di cm 47.5x20. Il santo vi è raffigurato secondo una consolidata iconografia che vede in Agostino il vescovo e Dottore della Chiesa cattolica. Nella mano sinistra regge infatti un grosso volume che simbolizza la sua immensa opera letteraria e teologica. Indossa gli abiti vescovili e in testa si nota la mitra. Secondo il gusto settecentesco Agostino regge con la mano destra alzata verso il cielo un cuore fiammante che simbolizza il suo amore per Dio.

Il volto del santo è quello di una persona matura con il volto segnato da una folta barba bianca.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Giovan Battista Caniana

Giovan Battista Caniana nacque nel 1671 a Romano di Lombardia, un grosso centro della pianura bergamasca, in una famiglia di artigiani dell'arte. il padre Giacomo Antonio era un affermato intarsiatore. Alla morte del padre, che colse Giovan Battista a soli otto anni, la madre Datila lo inviò a Venezia in una bottega, con lo scopo apprendere le arti scultoree e gli elementi fondamentali dell'architettura. Nella città lagunare ebbe come maestri lo scultore Brustolon e l'architetto Longhena, che migliorarono le sue già notevoli capacità. Qualche anno più tardi tornò nel suo paese natale per continuare quello che era stato il lavoro del padre, aiutando nella bottega familiare i fratelli, con i quali intraprese, nel 1691, la costruzione di una serie di armadi delle Sagrestie di Alzano Lombardo. Qui ebbe ebbe modo di conoscere Andrea Fantoni. Pur avendo una grande abilità nella scultura, dimostrò un grande interesse anche per l'architettura. Nel 1694 si sposò con Brigida Erba e si trasferì ad Alzano Lombardo, dove progettò la chiesa di San Michele Arcangelo.

In questa chiesa verrà sepolto con tutti i suoi familiari. Nel 1714 realizza la piazza Grande, la più famosa di Romano di Lombardia, la chiesa di Santa Maria Assunta e San Giacomo Maggiore, dal caratteristico doppio campanile.

Suoi lavori sono noti anche a Bergamo, dove riedificò, in città alta, la chiesa di San Michele all'Arco. Ristrutturò anche la chiesa del Carmine, con annesso chiostro, conservandone però le precedenti strutture del coro e del presbiterio. Nella città bassa curò l'erezione della chiesa parrocchiale di Borgo Santa Caterina. Altri suoi lavori si trovano nella Basilica di Gandino con i quattro confessionali, eseguiti nel 1721, finemente lavorati ed intarsiati, che vengono accompagnate da sculture dell'amico Andrea Fantoni. Caniana ha lasciato, nel santuario di San Patrizio in territorio di Colzate, una stupenda statua policroma del santo. Lavorò anche ad Albino al santuario della Madonna della gamba che ampliò nel 1740. A Pradalunga ha progettato nel 1734 la chiesa di san Cristoforo e san Vincenzo. A Scanzo seguì la costruzione della nuova chiesa di San Pietro nel 1750 con decorazioni "rococò". e una linea architettonica che si può definire "Barocchetto Lombardo". Suo è il disegno sia della chiesa parrocchiale di Torre Boldone che di quella di Gerosa. A Cenate Sopra ampliò nel 1732 la chiesa parrocchiale di san Leone, mentre a Sale Marasino ne costruì una nuova tra il 1737 ed il 1754.