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PITTORI: Maestro di Emboscada

Retablo con la statua di sant'Agostino nella chiesa di Emboscada

Retablo con la statua di sant'Agostino nella chiesa di Emboscada

 

 

MAESTRO DI EMBOSCADA

1760-1780

Emboscada, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore

 

 

 

La statua di sant'Agostino si trova nel Retablo dell'altare della chiesa di sant'Agostino di Emboscada in Paraguay.

Questa chiesa francescana fu eretta in onore di sant'Agostino nel 1774 dal prete Amancio González. Le tavole, le statue, gli intagli, realizzati in stile francescano furono prodotti da bravi intagliatori alla fine del Settecento. Questo retablo di gusto barocco, è stato restaurato nel 2011. Emboscada è una citadina del Paraguay, posta nel Dipartimento di Cordillera, a 39 km dalla capitale del paese, Asunción.

La città venne fondata nel 1740 dal governatore spagnolo Rafael de la Moneda, e fu per lungo tempo luogo dove venivano smistati schiavi e liberti scappati dal Brasile. Nella seconda metà del Settecento venne costruita la chiesa di sant'Agostino, che conserva diverse sculture lignee e un variopinto pulpito in cui si fondono la raffinatezza dell'arte francescana e la semplicità dell'artigianato indigeno.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.