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PITTORI: Fisen Englebert

La scena del Tolle lege nel giardino di Milano

La scena del Tolle lege nel giardino di Milano

 

 

FISEN ENGLEBERT

1701

Flône, chiesa di san Matteo

 

La scena del Tolle lege nel giardino di Milano

 

 

 

Quest'opera del pittore Fisen Englebert si trova nella chiesa di san Matteo a Flône e raffigura in un tondo la scena della conversione di Agostino a Milano, quando sentì una voce dall'alto che gli diceva Tolle lege, tolle lege.

Agostino si trova sotto un fico nel giardino della sua casa di Milano, ricca di spazi e di ampi colonnati. Il santo porta la mano destra al petto in segno di profonda partecipazione a quanto sta accadendo: dall'alto, in mezzo alle fronde dell'albero, scendono le parole TOLLE LEGE, l'invito esplicito a leggere un passo della Bibbia.

La scelta cade su un passo di san Paolo che seppe finalmente convincere Agostino a superare ogni ostacolo e a farsi catecumeno e poi cristiano. La tavola risale al 1701 ed è stata dipinta a olio su tela. L'opera è discretamente grande dato che misura 128 cm di diametro. Una bella cornice di legno scolpita ed intagliata inquadra la tela con i suoi bei colori policromi.

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze ... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29

 

 

Fisen Englebert

Englebert Fisen nacque a Liegi nel 1655. Suo padre Jean Fisen un barbiere che viveva con la famiglia in una casa in un angolo del piccolo cimitero che circondava la chiesa parrocchiale di santa Maddalena. Dopo gli studi Englebert divenne allievo di Bertholet Flémal, un famoso pittore di Liegi. Nel 1671 partì per l'Italia, dove seguì le lezioni di Carlo Maratta. Torna in patria nel 1679 e avvia una feconda produzione di dipinti e ritratti, che risentono ancora dell'influenza di Bertholet Flémal.

Tra il 1679 e il 1729 Fisen produrrà circa 800 dipinti di cui solo 139 sono noti. Esegue anche centocinquanta ritratti, che per lo più sono andati persi. Le sue opere hanno per committenti le chiese di Liegi, le cappelle conventi e i castelli del principato. Per quanto abile nel suo lavoro, dopo il 1700 i suoi quadri finiscono per rivisitare stereotipi fortunati. Fisen divenne amico dello scultore contemporaneo Liegi Jean Del Cour. Muore nel 1733.

La produzione artistica di Fisen ha trattato prevalentemente argomenti a carattere religioso e ritratti. Il suo stile ha segnato la Scuola di Liegi alla fine del Seicento fino al primo Settecento.