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PITTORI: Maestro di Florian

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI FLORIAN

1700-1710

Sanckt Florian, Abbazia dei Canonici Lateranensi

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco si trova nell'Abbazia di Sankt Florian, una abbazia che appartiene ai Canonici Lateranensi da parecchi secoli.

Questo insediamento di canonici agostiniani a St. Florian, presso Linz, costituisce uno dei più importanti monumenti barocchi in Austria. Alcuni resti di murature, che si trovano sotto la basilica, risalgono all'epoca del martirio di San Floriano. Già nel IV secolo d. C. la sua tomba era meta di pellegrinaggi.

Fra le più considerevoli testimonianze artistiche vanno citate la sala dei marmi, la camera imperiale, la pinacoteca e la biblioteca, che con circa 150.000 volumi, di cui due terzi stampati oltre un secolo fa, è fra le biblioteche storiche conventuali più importanti d'Austria. Il manoscritto più prezioso della collezione è la bibbia gigante di St. Florian, realizzata probabilmente intorno al 1150. Con le sue dimensioni di 65 x 46 centimetri è tra i volumi manoscritti più grandi d'Austria.

Fra le opere d'arte va citata senz'altro questa che riproduce sant'Agostino allo scrittoio vestito da vescovo mentre impugna con la mano sinistra una penna d'oca. Con la mano destra regge un libro aperto ben dispiegato dove si osservano ampi brani. Il santo ha un viso ancora giovanile con una folta barba scura che copre interamente le guance fino al petto. Sopra il capo, in una nuvola, volteggiano alcuni angioletti a mezzobusto fra cui si mostra un cuore che emette raggi di luce. A destra il frescante ha aperto una finestra fittizia da cui si può osservare una grande chiesa con una poderosa cupola, che richiama l'abbazia di St. Florian. Lo stesso santo sembra sia stato raffigurato nel giovane martire legato che scopriamo a destra.

Secondo la passio, Floriano era un soldato dell'esercito romano di stanza a Cetia. Nel corso delle persecuzioni di Diocleziano del 304, avendo saputo che a Loriacum (oggi Lorch) quaranta suoi correligionari erano condannati a morte, decise di raggiungerli e di condividere la loro sorte. Giunto in città confessò la sua fede e, dopo la condanna, venne gettato nel fiume Anesius (Enns) con una macina di pietra legata al collo. Le sue spoglie furono raccolte dalla matrona Valeria e vennero sepolte nel luogo dove i vescovi di Passavia costruirono il monastero di Sankt Florian dei Canonici Regolari della Congregazione Lateranense Austriaca.