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PITTORI: Antonius Germiller

Agostino, il mistero della Trinità e il bambino sulla spiaggia

Agostino, il mistero della Trinità e il bambino sulla spiaggia

 

 

GERMILLER ANTONIUS

1748

Collezione Privata

 

Agostino, il mistero della Trinità e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

Antonius Germiller è l'autore di questo quadro che raffigura sant'Agostino. L'opera probabilmente fa parte di una serie di quadri che ritraggono i Dottori della Chiesa: sono noti quelli di sant'Ambrogio, san Gregorio e san Gerolamo. Il quadro misura 86 x 65.5 cm.

Agostino è seduto su una grande cattedra pensoso mentre ai suoi piedi si alza un bambino con in mano un cucchiaio. La sua presenza ricorda un episodio leggendario che lo vede protagonista. Si racconta che Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa.

La lettura del quadro in relazione a questo episodio è ulteriormente rafforzato dalla presenza del simbolo della Trinità in alto a destra nell'azzurro cielo che si scorge dalla spazio architettonico che si apre alle spalle di Agostino. Una marina, barche, una spiaggia e alture lontane, un porto, tutto richiama l'episodio descritto sopra che lasciano Agostino in una profonda prostrazione per la sua incapacità a comprendere il mistero trinitario. Agostino sembra quasi sconsolato, con il corpo leggermente scivolato verso il basso, quasi non avesse più forze per sostenere l'immane desiderio di arrivare alla Trinità.

Alle spalle della sedia si notano i segni della sua dignità episcopale, la mitra e il bastone pastorale. Il suo abbigliamento fa presupporre che l'opera sia stata commissionata da qualche abbazia di regola agostiniana.