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PITTORI: Herrera Francisco

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

HERRERA FRANCISCO

1700-1750

Palma di Maiorca, chiesa di Nostra Signora del Soccorso

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La cupola della Cappella di san Nicola da Tolentino presenta una notevole lavorazione in pietra. L'opera fu concepita e realizzata da Francisco Herrera, architetto e scultore nato in Navarra, che si era formato alla scuola italiana, in particolare a Napoli. Pe realizzare la cappella si avvalse della collaborazione di diversi artisti fra cui Andrés Carbonell, principale discepolo di Herrera, Gaspar Homs e Miguel Barceló. Su un ottagono si innalza una imponente cupola, che costituisce il miglior esempio di barocco a Maiorca. E' completamente scolpita in pietra marés, caratterizzata da un traboccante ornamento. Otto segmenti contrassegnano le nervature decorate con ghirlande elicoidali, fogliame, angeli e vari tipi di frutti. L'inizio di queste costole è formato da figure di angeli alati in stucco che mostrano un armonioso movimento. Lo spazio tra le costolature è decorato con motivi vegetali che circondano otto medaglioni dove sono posizionati i busti di alcuni personaggi dell'Ordine Agostiniano, tra cui spicca San Nicola da Tolentino, sopra l'arco dell'altare maggiore. In questa occasione il santo è rappresentato con in mano una una robusta catena spezzata, che simbolicamente esprime la liberazione delle anime dal purgatorio. Alcune figure angeliche lo circondano. Nel segmento corrispondente all'arco d'ingresso, davanti a San Nicola, è rappresentato sant'Agostino, con ornamenti episcopali mentre tiene tra le mani un cuore ardente trafitto dalla freccia della carità. Gli otto segmenti della cupola si riuniscono in alto, lasciando il posto ad una lanterna, che la incorona, facendo entrare la luce attraverso otto finestre vetrate. La cupola offre un suggestivo susseguirsi di volumi e ombre intrecciate, il cui gioco di luci esprime un forte movimento visivo.

 

La chiesa dedicata a Nostra Signora di Socorro a Palma di Maiorca, ha una struttura rinascimentale costruita nel XVII secolo. L'edificio venne realizzato in pietra bugnata e si presenta a navata unica con ben dieci cappelle laterali. Nella pala d'altare centrale notevole è il bellissimo intaglio della Vergine della Consolazione, un'opera in alabastro di scuola sivigliana della fine del Cinquecento. La cappella principale è dedicata a San Nicola da Tolentino, il primo santo dell'Ordine e presenta una cupola barocca ellittica con influenze stilistiche italiane. La sua ideazione e realizzazione è opera dell'architetto e scultore navarrese settecentesco Francisco Herrera. La torre, che svetta sulla facciata risale al XVIII secolo, ha forma ottagonale irregolare e con i suoi 47 m è la più alta di tutta la città di Palma. Accanto alla chiesa ed annessa alla stesso sorge una chiesa gotica quattrocentesca dedicata a Nostra Signora della Grazia, attualmente conosciuta come Nostra Signora De los Desamparados.

La presenza degli Agostiniani nelle Isole Baleari risale al XIII secolo, all'indomani della conquista di Maiorca da parte di Giacomo I d'Aragona nel 1229.

La prima fondazione agostiniana fu realizzata sull'isola di Formentera nel 1258. Nel 1480 i monaci agostiniani si stabilirono a Palma, fuori le mura cittadine, e a Ciudadela sull'isola di Minorca. Questi nuovi conventi furono amministrati dal venerabile P. Joan Exarch, un agostiniano di Valencia, che con un gruppo di religiosi si era stabilito dapprima in un eremo chiamato Nostra Signora degli Orfani, e successivamente a San Magín. Pochi mesi dopo padre Exarch trasferì quest'ultima fondazione in un territorio più sicuro, nella zona di Itria, su una altura fuori le mura, lungo la strada per Sóller. Nel 1592 venne fondato un convento presso il santuario di Monte Toro

nell'isola di Minorca e nel 1603 a Felanitx, sull'isola di Maiorca, venne fondato il convento di sant'Agostino, con la sua sontuosa chiesa.

Di tutte queste fondazioni, dopo le confische di Mendizábal nel XIX secolo, ne è rimasta una sola a Palma di Maiorca. In Itria la comunità fu attiva per più di cinquant'anni, finché per ordine dell'imperatore Carlo V le case religiose fuori città dovettero essere trasferite in città. Per questo motivo gli Agostiniani acquistarono le cosiddette "Casas del Ángel", un vecchio ospedale, accanto alla cappella della Madonna della Gracia, demolendo il convento di Itria, con i cui resti sarebbe stata costruita una porta nelle mura, nota come "Porta Pintada". Nel 1544 la struttura passò alla Cappella della Gracia, una piccola chiesa gotica del XV secolo, dedicata alla Madonna della Gracia, che era stata costruita sotto la direzione dell'architetto Guillem Sagrera. Accanto ad essa, nella seconda metà del Cinquecento, fu edificato il convento di Nostra Signora Del Socorro. Dal 1544 al 1835, anno della confisca, vi vissero circa 600 monaci agostiniani. Nel corso del Seicento i monaci costruirono una nuova chiesa, dedicata alla Vergine del Socorro, che conservò l'antica cappella gotica.

Nel 1707 fu realizzata la straordinaria cappella di San Nicola da Tolentino, con la sua eccezionale cupola barocca, ideata dall'architetto Francisco de Herrera. Nel convento di Socorro, gli agostiniani hanno svolto una intensa opera di promozione degli studi ecclesiastici, in cui eccelsero uomini di grande spessore culturale. Fra questi si possono ricordare P. Nicolás Serra, che dopo essere stato Provinciale della Provincia Agostiniana d'Aragona, fu eletto Vescovo di Bossa, in Sardegna; Padre Bartolomé Estelrich, missionario nelle Filippine, dopo essere stato per molti anni maestro dei novizi a Socorro; i frati Antonio Salom, Juan Antonio Bacó; Tomás Riera, Jaume Font, José Yoy, scrittori e professori illustri all'università.