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PITTORI: Maestro di Lungau

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI LUNGAU

1750-1780

St. Margarethen im Lungau, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La chiesa dedicata a sant'Agostino a St. Margarethen nella regione di Lungau, ha origini che risalgono al 1250. Questo edificio sacro è stato per lungo tempo meta di pellegrinaggi devozionali nei confronti di sant'Agostino e della Vergine Maria, la cui effigie sull'altare maggiore ha sempre goduto di grande venerazione. Numerose tavolette votive sono appese alle pareti e testimoniano che Agostino era particolarmente invocato dai fedeli per guarire la malattie agli occhi. Secondo i racconti che sono stati tramandati, la chiesa di sant'Agostino fu edificata quando alcuni monaci rimossero il corpo di San Massimiliano e lo portarono fra le montagne. I pellegrini che sono affluiti in questa chiesa come espressione di riconoscenza hanno decorato le pareti dell'altare maggiore con tavolette votive su cui sono raffigurate alcune meravigliose guarigioni. Il dipinto sul soffitto dell'aula dell'altare maggiore è stato realizzato dal pittore di Lungau Gregor Lederwasch.

L'altare maggiore fu donato dal conte Max Sigmund Khuenburg. Nella sua storia, la chiesa è stata ampliata tre volte. Quella che era la chiesa originale - una piccola cappella - ora è solo una piccola stanza.

La chiesa fu costruita su una collina, non lontano dalla chiesa parrocchiale di St. Margarethen ed è ora è collegata alla Multi-Augustinum, una scuola particolarmente importante.

Nella chiesa vi sono diverse immagini che richiamano il santo protettore Agostino, fra cui una statua che è posta centralmente sull'altare laterale di destra. Agostino vi è raffigurato come vescovo nella sua dignità episcopale. Realizzata in legno, l'opera ci mostra un Agostino dall'aspetto ancora giovanile, con una folta capigliatura, che deborda da un grande mitra posta sul suo capo. I paramenti episcopali sono ben curati, il panneggio è dinamico e la stessa postura rende il personaggio vivo e presente. Al suo fianco sono presenti altri due santi in una struttura dai semplici lineamenti barocchi.

Con la mano sinistra impugna una grande bastone pastorale, mentre con la destra regge un cuore fiammante che porta contro il petto. Questo simbolismo nella iconografia agostiniana è piuttosto diffuso e si richiama ad alcuni passi dei suoi scritti dove manifesta il suo amore per Dio.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3