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PITTORI: Marca Francesco

Agostino cardioforo

Agostino cardioforo

 

 

MARCA FRANCESCO

1756

Evillers, chiesa dell'Assunzione

 

Agostino cardioforo

 

 

 

Sul muro a nord del coro della chiesa parrocchiale dell'Assunzione a Evillers si trova un bassorilievo ovale che raffigura sant'Agostino. All'interno di una corona floreale semplificata a foglie di palma emerge a mezzo busto l'immagine di un Agostino vegliardo, dalla folta barba, che regge con la mano sinistra un cuore fiammante che alza verso l'alto. L'interno delle cornici e delle conchiglie sono dorate.

Il santo indossa i suoi paramenti episcopali, con una graziosa e semplice mitra su capo e il bastone pastorale, che stringe al petto per poter reggere con la mano sinistra anche un libro chiuso.

Accanto al santo in un altro ovale si trova san Gregorio Magno, mentre sul alto sud nei medaglioni sono raffigurati sant'Ambrogio e san Gerolamo.

 

La chiesa fu edificata alla fine del Quattrocento e fu in parte distrutta durante la Guerra dei Dieci Anni (1638-1648). E' stata interessata da lavori di restauro nel 1745-1746 che modificarono la navata e il campanile. Nel 1748 i lavori interessarono la volta del coro. La Pala d'altare fu realizzata nel 1756 da Francesco Marca che viveva a Scey-sur-Saône. È notevole per i suoi mobili in legno fra cui il pulpito in legno intagliato di Fauconnet, diverse opere dello scultore Marca tra cui la pala dell'altare maggiore in pietra, stucco e legno dorato, la tela raffigurante l'Assunzione della Vergine, due grandi statue di Sant'Erat e San Guérin, un marmo bianco pala d'altare del 1750, una Vergine col Bambino policroma e il battesimo di Cristo in stucco policromo incorniciato in marmo nero.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3