Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di Naguilian

PITTORI: Maestro di Naguilian

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI NAGUILIAN

1700-1730

Naguilian, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua che raffigura sant'Agostino vescovo si trova sull'altare maggiore della chiesa di sant'Agostino a Naguilian nelle Filippine.

Il santo dall'aspetto giovanile con una folta barba nera porta sulla testa una semplice mitra. Nella mano sinistra impugna il bastone pastorale e con la destra appoggia al petto un libro. Sotto il bianco piviale si nota facilmente il nero saio dei monaci agostiniani.

 

Gli agostiniani giunsero per la prima volta nelle Filippine dal Messico. Il sacerdote e navigatore agostiniano Andrés de Urdaneta scoprì il percorso di navigazione per tornare dalle Filippine al Messico nel 1565. Le prime case degli agostiniani furono stabilite a Cebú nel 1565 e a Manila nel 1571 famosa per essere il luogo della chiesa di San Agustin Intramuros e del relativo Monastero di San Agustin.

Il 7 marzo 1575, l'allora Priore Generale dell'Ordine, p. Taddeo da Perugia, decretò la creazione di una nuova Provincia agostiniana nelle Filippine sotto il titolo Santisimo Nombre de Jesus de Filippine.

Durante il periodo coloniale spagnolo nelle Filippine, gli agostiniani fondarono quasi trecento città e chiese dal 1565 al 1898.

Una di queste è la chiesa di Naguilian nella provincia de La Union nei territori a nord di Manila.

 

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6