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PITTORI: Maestro palermitano

Agostino monaco

Agostino monaco

 

 

MAESTRO PALERMITANO

1780-1790

Palermo, convento di sant'Agostino, Sacrestia

 

Agostino monaco

 

 

 

La statua raffigura sant'Agostino e reca in pedice sul basamento, su cui poggia la statua, la scritta S.(ANCTUS) P.(ATER) AUGUSTINUS Episcopus et Ecclesiae Doctor. Il santo è presentato a figura intera con la mano destra alzata in segno benedicente mentre con la mano sinistra impugna un lungo ed esile bastone pastorale. Sotto la cotta bianca si nota la presenza della tunica nera dei monaci agostiniani, che reggono ancora oggi il complesso palermitano di sant'Agostino, che comprende sia la chiesa che uno splendido convento.

Alla cintola è attaccata la tipica cintura di cuoio che in questo caso è stata resa dorata, tale da spiccare con forza sullo sfondo nero della tonaca. Un crocefisso pende da una catenella appesa al collo. Il capo è circondato da un cerchio che simboleggia il nimbo dei santi. Il volto esprime una intensa vivacità che si sviluppa con un forte sguardo rivolto al fedele. Una foltissima barba riccioluta scende dal mento fin sul petto. Alle sue spalle un quadro incornicia il simbolo dell'Ordine agostiniano.

 

Il convento sorge nei pressi della chiesa di sant'Agostino e la sua fondazione è abitualmente fatta risalire attorno al 1275. Il complesso conventuale fu nei secoli scorsi uno dei più vasti tra quelli esistenti in Sicilia che appartennero all'Ordine agostiniano.

Esso si sviluppa attorno ad un armonioso chiostro, edificato nella seconda metà del Cinquecento, con arcate a pieno centro intagliate nella viva arenaria e impostate sulle colonne di ordine vario attraverso pulvini quadriglifati. I capitelli portano gli stemmi delle famiglie gentilizie che ne finanziarono la costruzione.

La fontana ottagonale al centro presenta, sulla vasca, una piccola statua tardo-cinquecentesca forse raffigurante S. Ninfa. Nell'angolo sud-occidentale si apre un robusto portale a sesto acuto affiancato da bifore che immette nell'antica sala capitolare. Degli affreschi seicenteschi che la ornavano oggi sono visibili solo S. Girolamo e S. Gregorio. Il piccolo lavabo con putto su un grifone reggente lo stemma agostiniano porta la data del 1775.

La sagrestia, alla quale si accede da questo ambiente, fu costruita nel 1713 e ampliata nel 1766. Vi si nota sulla volta un affresco con S. Agostino consacrato da Valerio, vescovo di Ippona.