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PITTORI: Ratti Agostino

Sant'Ambrogio battezza sant'Agostino

Sant'Ambrogio battezza sant'Agostino

 

 

GIOVANNI AGOSTINO RATTI

1739

Savona, chiesa di S. Ambrogio

 

Sant'Ambrogio battezza sant'Agostino

 

 

 

L'opera che raffigura il battesimo di Agostino è opera di Giovanni Agostino Ratti che lo dipinse nel 1739.

L'affresco si trova nell'abside della chiesa di S. Ambrogio a Savona. Al centro della scena si erge in piedi sant'Ambrogio che si rivolge ad Agostino inginocchiato ai suoi in attesa di ricevere il battesimo.

L'episodio si svolge all'interno di una chiesa ed è affollata di personaggi fra cui si può distinguere Monica a destra, vestita da suora agostiniana, Alipio e Adeodato anch'essi inginocchiati per ricevere il battesimo.

Altri chierici e persone assistono alla scena.

Come racconta Agostino nelle Confessioni, verso l'estate del 386 d. C. dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò ogni cosa, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti. Nella Quaresima del 386 ritornarono a Milano per una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino seguì con il figlio Adeodato e l'amico Alipio. Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14

 

Giovanni Agostino Ratti

Il savonese Giovanni Agostino Ratti (Savona, 1699 - Genova, 1775) nella sua carriera di pittore ha prodotto numerosi quadri di soggetto sacro e profano che ornano chiese, oratori e palazzi di tutta la Liguria, dove principalmente operò nella sua vita. Fu padre e maestro di Carlo Giuseppe Ratti e frequentò a Roma la scuola di Benedetto Luti.

Giovanni Agostino Ratti, protagonista della pittura a Savona nel Settecento, a metà del secolo rappresenta anche nel più vasto panorama culturale ligure un riferimento di spicco, soprattutto per l'impegno nella costituzione e nell'incremento - anche attraverso gli influssi sul figlio Carlo Giuseppe - dell'Accademia Ligustica di Belle Arti.