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PITTORI: Maestro di Strassbach

Agostino cardioforo

Agostino cardioforo

 

 

MAESTRO DI STRASSBACH

1717-1720

Strassbach, chiesa di santa Ottilia

 

Agostino cardioforo

 

 

 

La possente pala d'altare della chiesa copre l'intera larghezza dell'altare maggiore, comprese le colonne. Sulla trabeazione sono seduti angeli dalle grandi ali, con abiti e ali dorati. Al centro un quadro, contornato da una cornice dorata, raffigura sant'Agostino, patrono del vicino monastero di Indersdorf. Il santo è raffigurato come vescovo con mitra e pastorale. Agostino tiene nella mano sinistra un cuore ardente, a simboleggiare il suo ardente amore per Dio. Con la mano destra regge un esile e lungo bastone pastorale. In testa porta una alta mitra circondata da un nimbo dai raggi dorati e luminosi. Accanto a lui un angioletto lo guarda e sembra reggergli il mantello del piviale.

 

A Strassbach probabilmente esisteva una cappella già nell'anno 845, poiché un sacerdote di nome Kerhoh diede l'insediamento "strazpahc" insieme a una "chiesa" alla cattedrale di Frisinga. Le parti più antiche dell'attuale edificio risalgono a prima del 1432, quando fu costruita una chiesa in stile gotico. La chiesa fu sostanzialmente ricostruita in due momenti: nel 1652 si lavorò all'aspetto esterno, mentre nel 1717 si operò sull'interno.

Della antica chiesa gotica rimangono solo pochi elementi della muratura. L'interno si presenta a tre navate con le proporzioni fra le sue parti piuttosto insolite dato che il presbiterio è lungo quanto e anche leggermente più largo della navata. La torre sul lato ovest appare stretta e troppo piccola per la lunga chiesa, probabilmente a causa della fallita prima fase costruttiva del 1652. Forse era prevista una navata più lunga e più ampia, ma questa fu realizzata solo nel secondo intervento costruttivo intorno al 1717.

La dedicazione della chiesa a santa Ottilia, la cui festività cade il 13 dicembre, è probabilmente legata alla "casa del malato" o "casa dei lebbrosi" del monastero di Indersdorf, che si trovava a Strassbach. La lebbra porta anche alla cecità e siccome Ottilia era nata cieca e poi miracolosamente riacquistò la vista, ella viene considerata la patrona dei ciechi e degli ipovedenti, e in generale la patrona dei poveri e degli ammalati.

La chiesa è appartenuta dall'XI al XVIII secolo al monastero agostiniano di Indersdorf ed era luogo di pellegrinaggio. Sono note diverse attestazioni di indulgenze nel 1432 presso questa chiesa, a cui i pellegrini venivano invogliati dal monastero di Indersdorf perché questi pellegrinaggi di solito promettevano entrate elevate al monastero stesso, anche se si trattava solo di una meta di pellegrinaggio a carattere regionale.