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PITTORI: Maestro campano

Agostino sconfigge gli eretici

Agostino sconfigge gli eretici

 

 

MAESTRO CAMPANO

1783-1790

Teggiano, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino sconfigge gli eretici

 

 

 

All'interno di una nicchia di vago sapore rinascimentale, Agostino se ne sta ritto in piedi in abito episcopale con la mitra in testa. Con la mano destra alzata si rivolge con forza e vigore ad un eretico che tiene schiacciato con il piede sinistro. La posizione assunta da Agostino è una chiara allegoria della sua attività di pastore che si rivolse anche contro le eresie che pervadevano il mondo cristiano contemporaneo.

L'eretico, dall'aspetto giovanile, ormai confutato si strappa i capelli per la disperazione. Agostino sotto il piviale mostra con evidenza la tunica nera dei monaci che seguono la sua regola.

Con la mano sinistra regge sulla coscia un libro aperto su cui sta scrivendo. Il suo volto, ancora dall'aspetto giovanile, ha un'espressione intensa e intenta a conseguire la vittoria sull'eresia. Una folta barba riccioluta gli scende dal mento fin sul petto. Realizzata in carta pesta, la statua è stata modellata e dipinta da un artista di una bottega dell'area campana.

L'opera, che ha un valore provinciale, sembra rifarsi ad un omonimo gruppo in stucco nella chiesa napoletana di S. Agostino alla Zecca, eseguito da Giuseppe Sanmartino negli anni 1759-1761.

La statua è databile al periodo in cui furono eseguite diverse trasformazioni nella chiesa, iniziate, come attesta la data incisa nel pavimento, nel 1783.

 

I principi Sanseverino favorirono l'insediamento degli ordini religiosi e, tra gli altri, giunsero a Teggiano gli agostiniani, che fondarono un convento con la relativa chiesa dedicata a sant'Agostino. Il complesso oggi è collocato sulla piazza intitolata al Vescovo Valentino Vignone, dove si affacciano anche il palazzo della Curia vescovile, il seminario diocesano e il Museo Diocesano San Pietro.

Un ampio scalone in pietra, i cui gradoni vanno via via rimpicciolendosi, conduce all'entrata della chiesa, che presenta una facciata a capanna. La sua struttura architettonica presenta linee vigorose, irrobustite da due finestroni simmetrici rispetto all'elegante portale in pietra. Qui è posta una iscrizione che reca la data del 1370, anno di costruzione dell'edificio. Sul lato destro della facciata svetta il campanile a pianta quadrangolare.