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PITTORI: Vergara Ignacio

Vescovo e Dottore della Chiesa

Statua di Agostino Vescovo e Dottore della Chiesa nella omonima chiesa di Valencia

 

 

VERGARA IGNACIO

1750-1754

Valencia, chiesa di sant'Agostino

 

Vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Il retablo dell'altare maggiore realizzato in pietra e marmo pone al suo centro l'icona di Nostra Signora della Grazia. Ai suoi lati si trovano due sculture che raffigurano sant'Agostino vescovo (a sinistra di chi osserva l'altare) e, a destra del fedele che guarda, santa Caterina martire, la patrona degli Studia agostiniani e contitolare della chiesa.

La pala d'altare è composto da due parti e utilizza una distribuzione orizzontale. Sulla fascia inferiore anteriore si possono vedere due rilievi con scene della vita di Gesù: Gesù e la Samaritana e La Cena in Emmaus.

Alle estremità di questo corpo due sculture a tutto tondo raffigurano Agostino e Caterina d'Alessandria. Il secondo corpo, con distribuzione verticale, sotto forma di tavola di ispirazione gotica è fiancheggiato da due pinnacoli gotici. Al centro dell'altare si trova una nicchia con l'icona della Madonna delle Grazie e sugli stipiti le dodici piccole sculture degli apostoli. I pennacchi formati dall'arco a sesto acuto sono decorate con rilievi con il sacrificio di Isacco. L'altare si erge su uno zoccolo alto.

L'arrivo degli Agostiniani ai Valencia avviene intorno all'anno 1258, ma è solo 1307 che riescono a costruire un loro primo convento al di fuori delle mura della città. La attuale chiesa parrocchiale di S. Agostino apparteneva a questo antico convento fondato sul finire del XIII secolo. Questo monastero era uno dei più grandi di Valencia e durò fino al 1902, quando fu demolito. L'antico chiostro del convento sopravvive anche se non corrisponde più a quello che era in passato. Lo stile della chiesa, di tipo tipo conventuale, è romanico, ma l'estensione in altezza ricorda il gotico della Linguadoca, tipico delle chiese francesi nella zona di Albi e Tolosa, che verrà ampiamente diffuso in Catalogna, Aragona e nel Regno di Valencia. La caratteristica fondamentale dell'architettura gotica in Linguadoca è la sobrietà ornamentale. Gli edifici di questo stile presentano una scarna decorazione e la sua importanza risiede nella sua struttura. La chiesa è costituita da un'unica e ampia navata, divisa in otto sezioni molto allungate.

Alla fine del XVII secolo la chiesa è stata ristrutturata in stile barocco, ma dopo la guerra napoleonica nuovi lavori le hanno conferito un forte carattere neoclassico. Durante la guerra civile del 1936 l'edificio fu pesantemente colpito e dovette essere ricostruito dall'architetto Javier Goerlich. L'obiettivo dei lavori era quello di ripristinare la purezza gotica originale: il risultato è stato raggiunto grazie al lavoro dello scultore José Justo, autore delle pale d'altare neo-gotiche.

Tra i dipinti conservati in questa chiesa si trova un'icona di stile bizantino toscano che rappresenta la Madre de Deu de Gràcia. Non c'è dubbio che queste belle icone sono state importate dall'Italia e venerate con devozione nella chiesa e convento agostiniano di Valencia.

 

 

Vergara Ignacio

Nato a Valencia nel 1715 era fratello del pittore José Vergara Gimeno. E' considerato uno dei migliori scultori del settecento valenzano. Studia scultura il padre Francisco Vergara e disegno con Evaristo Muñoz. Con suo fratello José partecipa alla fondazione dell'Accademia di Santa Barbara, sede della Reale Accademia di Belle Arti di San Carlos de Valencia. Nel 1762 viene eletto Accademico di merito dell'Accademia di San Fernando a Madrid. Il suo capolavoro è la porta del palazzo del Marchese de Dos Aguas a Valencia, eseguita nel 1744 in stile rococò. La sua arte rococò si dispiega nelle forme delle sculture sul portale della chiesa della Scuole Pie, dedicate a San Joaquin, San Giuseppe e il Bambino con Sant'Anna e la Vergine. Dal suo scalpello è uscita anche la scultura di San Bruno nella cappella della Madonna della Sapienza alla Università di Valencia. Altre sue produzioni sono nella cattedrale di Valencia, a San Pedro Alcántara nel Convento di San Pascual, a Castellón. Lavorò anche a sculture più classiche per la nobiltà: notevole è l'allegoria di Carlo III accompagnato dalla Giustizia e dalla Prudenza nell'attuale Palazzo di Giustizia. Morì nel 1776 e venne sepolto nella Cappella di Nostra Signora di Correa nel Convento di San Agustín de Valencia.