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PITTORI: Maestro di Zeri

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI ZERI

1773

Zeri, chiesa di S. Agostino in località Castello

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Un bassorilievo settecentesco è posto sopra la porta principale dell'Oratorio il località Castello nel comune di Zeri, dove è raffigurato sant'Agostino, a cui l'oratorio stesso è dedicato. Ai piedi del bassorilievo, realizzato in pietra marmorea, si trova la scritta 1773, anno in cui molto probabilmente fu realizzato il manufatto. Il bassorilievo mostra l'usura del tempo e l'azione disgregatrice delle intemperie, tuttavia, l'immagine del santo è ancora ben riconoscibile.

L'anonimo scultore lo ha rappresentato a figura intera nella sua dignità episcopale. In testa porta la mitra, mentre con il braccio sinistro impugna un robusto bastone pastorale che appoggia alla spalla sinistra. Con la mano destra regge un libro chiuso. Il piviale episcopale è indossato con eleganza e le pieghe che lo contraddistinguono riescono a conferire alla figura del santo una naturale dinamicità che contrasta con l'aspetto ieratico del busto e del volto. Il viso, per quanto parzialmente rovinato, lascia intravedere la composta dignità del santo, che guarda il fedele con due occhi profondi. Una folta barba gli scende dal mento dandogli un aspetto di notevole austerità.

 

Il portone d'ingresso della chiesa di sant'Agostino in località Castello del comune di Zeri, porta la data del 1672, anche se è probabile che tale data vada riferita ad uno dei rifacimenti subiti. La chiesa dipende dalla parrocchia di Patigno.

All'interno, sulla destra dell'altare maggiore, troviamo un bel portale in pietra di ingresso alla sacrestia che risale al 1769. Sullo stesso lato, in una nicchia dell'altare minore, si scopre una statua realizzata in un unico pezzo di legno massiccio di notevole bellezza che raffigura la visita di Maria a S. Elisabetta.

Altre statue raffigurano il santo patrono, sant'Apollonia, protettrice dal mal di denti, e l'Immacolata. Le balaustre dell'altare principale sono un'aggiunta posteriore. Tra gli arredi il baldacchino dorato, il lavorato piatto per la questua e la grande chiave che ancora oggi apre il portone d'ingresso.