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PITTORI: Maestro di Montefalco

Madonna con Bambino fra sant'Agostino e altri santi

Madonna con Bambino fra sant'Agostino e altri santi: particolare

 

 

MAESTRO DI MONTEFALCO

1300-1350

Montefalco, Porta di S. Agostino

 

Madonna con Bambino fra sant'Agostino e altri santi

 

 

 

L'immagine a fresco è inserita nella lunetta interna della Porta civica di S. Agostino a Montefalco. Nonostante il cattivo stato di conservazione le immagini sono ancora riconoscibili: al centro si vede una Madonna con il Bambino fra vari santi, fra cui, a sinistra, sant'Agostino.

L'edicola si trova sulla lunetta interna della porta principale d'entrata alla città. L'affresco, più volte restaurato, permette di leggere una antica iscrizione: SANCTA MARIA ORA PRO POPULO ISTO.

 

La porta di sant'Agostino costituisce l'accesso principale a Montefalco, che nel XIV secolo si ingrandì attorno al suo castello. Nel 1324 si provvede ad erigere una seconda cinta di mura che inglobò l'espansione dell'abitato. La cinta fu realizzata seguendo il progetto dell'architetto Lorenzo Maitani. Furono mantenute le porte di Camiano e di Federico II e furono costruite quelle di sant'Agostino e della Rocca.

Porta sant'Agostino si trova nel tratto della cinta muraria meglio conservato. Dal lato esterno alle mura sono ancora visibili le tre feritorie usate dai balestrieri, i merli ghibellini e il ballatoio gettante ove stazionavano le guardie. Dopo il 1543 venne inserito sotto il ballatoio il primo orologio che funziona ancora oggi. L'ingresso aveva pesanti porte di quercia che vennero rimosse solo dopo il 1930. Sulla sinistra, le mura continuano fino alla torre d'angolo, detta del Verziere. Una volta varcata la porta di S. Agostino si accede all'antico "Stradone", oggi Corso Mameli, che conduce sino alla Piazza del Comune.

 

La figura di Agostino si trova a sinistra ed indossa gli abiti pontificali episcopali con la mitra in testa e il bastone pastorale fra le mani. La testa è avvolta da un nimbo proprio dei santi, mentre il volto presenta una foltissima barba che lo ricopre quasi del tutto.

Sotto il piviale si nota la presenza della tonaca nera dei monaci agostiniani, secondo una consuetudine diffusa a quell'epoca che voleva il santo quale vero fondatore dell'Ordine degli agostiniani costituitosi nel 1256 con la Grande Unione.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.