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Tematiche iconografiche agostiniane: Regola agostiniana

Agostino consegna la regola ai monaci

Agostino consegna la regola ai monaci

 

 

REGOLA AGOSTINIANA

 

 

 

Agostino, dopo aver conosciuto le esperienze di vita comunitaria nel suo soggiorno milanese, cercò di riprodurle in patria configurando una particolare forma di vita monastica, che cercava di imitare lo stile degli Apostoli e della prima comunità cristiana di Gerusalemme. Col tempo ne determinò gli aspetti fondanti scrivendo un testo intitolato "Regola per i servi di Dio".

La Regola agostiniana è un insieme di suggerimenti e norme che ordinano e indirizzano la vita comune basandosi sui principi di Povertà, Castità e Obbedienza. La data esatta di stesura di questo testo non è noto, quantunque si creda che vada collocata verso l'anno 400. La Regola agostiniana è molto breve, semplice e pratica. Scende nei particolari solo quando è necessario, mentre altrove dà delle indicazioni basilari, lasciando spazio alla libertà, all'intuizione e alla maturità della Comunità. Agostino, nel tracciare le norme della regola, considera motivazioni bibliche ed ecclesiali. Non trascura tuttavia le difficoltà che le persone possono incontrare nella varietà della realtà umana.

L'esito finale è una eccellente opera di dottrina teologica, di sensibilità psicologica e di equilibrata esperienza umana dove si intreccia un armonico equilibrio fra buon senso, comprensione, primato dell'amore, della verità e della giustizia, rispetto per l'autorità e attenzione alle singole persone.

La ricchezza della regola agostiniana ne ha determinato la fortunata diffusione nelle fondazioni monastiche, maschili e femminili, di cui Agostino è padre e maestro. La sua equilibrata accuratezza e comprensione dei bisogni del monaco, ha fatt0 sì che moltissimi Istituti religiosi sorti in ogni epoca hanno scelto o ricevuto dalla Chiesa come norma organizzativa e di vita proprio questa regola.

 

Da un punto di vista storico con Regola agostiniana la tradizione ha indicato complessivamente tre scritti, cioè la Consensoria monachorum (chiamata anche Regula prima o Regulae clericis traditae fragmentum), l'Ordo monasterii (chiamata anche Regula secunda)e il Praeceptum (chiamata anche Regula tertia o Regula ad servos Dei).

Per secoli si è dibattuto anche sulla Lettera 211 di Agostino, che contiene una versione della Regula ad servos Dei sia pure declinata al femminile.

La grande diffusione della Regola di Agostino come vero e proprio exemplum di vita cominciò nel secolo XI e attecchì soprattutto nell'ambito nelle comunità di canonici regolari prima in Francia e poi nelle altre nazioni europee ed in Terra Santa con i Canonici Regolari del Santo Sepolcro.

L'Ordo monasterii, più esigente rispetto alla disciplina, fu adottato tra gli altri, dai Canonici di Springiersbach e dai Canonici Regolari Premostratensi: tuttavia dopo il XIII secolo gli fu preferita la Regula tertia. L'affermarsi della Regula tertia dipende dall'autorevolezza del riconoscimento che le venne attribuito dal Concilio Lateranense IV del 1215.

In quel consesso fu stabilito che la regola agostiniana doveva costituire una delle regole di riferimento per le nuove fondazioni religiose. Di fatto venne adottata dai Frati Predicatori, dai Servi di Maria e, soprattutto, dagli Agostiniani i quali, però, aggiunsero all'inizio della Regula tertia la prima frase dell'Ordo monasterii.

La Regula ad servos Dei agostiniana è breve ma ricca di contenuti. I suoi precetti sono brevi, pochi ed essenziali. La sua originalità sta soprattutto nell'aver interpretato il monachesimo non come "solitudine" ma come perfetta unione dei fratelli: la radice "monos" della terminologia monastica continua a significare "solo", ma in riferimento al dettato apostolico del "un sol cuore e un'anima sola"(Atti 4,32).

 

 

 

Regola agostiniana

 

Consegna la Regola  (POSSIDIO, Gesta Augustini 11, 1-6)

Consegna regola a giovane

Consegna Regola al papa (?)

Dà la Regola ai Canonici

Dà la Regola ai domenicani

Dà la Regola alle monache  (AGOSTINO, Lettera 211)

Dà la regola a prelati e preti  (REGOLA di Sant'Agostino, 3-6)

Dà la regola a re e vescovi

Dà la regola agli sposati  (AGOSTINO, Confessioni 8, 1, 2)

Dà la regola alle vedove  (AGOSTINO, Regola)

Dà la regola alle vergini  (AGOSTINO, Regola)

Eremitani e canonici celebrano sulla tomba di Agostino

Eremiti del monte Pisano  (ENRICO DI FRIEMAR, De origine et progressu Ordinis fratrum heremitarum)

Giovanni di Lussemburgo visita la tomba di sant'Agostino

Giovanni XXII affida il corpo di Agostino agli Eremitani

Guglielmo di Cremona  (LANTERI, Illustriores Viri Augustinienses qui sanctitate et doctrina fluoruerunt, Tolentino, I, 1858, 111-113)

Insegna ai suoi monaci  (POSSIDIO, Gesta Augustini 5, 1-4)

La sua posterità spirituale   (POSSIDIUS, Vita Augustini, 31, 9-11)

La vita dei frati agostiniani

Parte con i monaci e Monica  (GIORDANO DI SASSONIA, Liber Vitasfratrum)

Regola per monaci e religiosi