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Santi dell'Ordine Agostiniano: Ezechiele Moreno

Immagine di Ezechiele Moreno

Immagine di Ezechiele Moreno

 

 

SANT'EZECHIELE MORENO

1848 - 1906

 

 

Nobile figura di testimonio della fede vissuto nel XIX secolo. Ezechiele Moreno y Dìaz nacque ad Alfaro, paesino dell'alta valle dell'Ebro, in provincia di Logroño, nella vecchia Castiglia. Era di modesta famiglia: il padre Felice Moreno, era il sarto del paese e viveva in affettuosa armonia con la moglie Giuseppina, educando cristianamente i cinque figli di cui Ezechiele era il terzo. Dopo aver seguito la modesta scuola locale, sulle orme del primogenito Eustachio, anche Ezechiele a quindici anni entrò nel monastero agostiniano di Monteagudo, nella Navarra, prendendo il nome di Ezechiele della Vergine del Rosario. Il giovane Ezechiele vi ebbe la sua prima formazione culturale e religiosa, vi svolse il noviziato, vi emise la prima professione di fede religiosa (22 settembre 1865), ma soprattutto vi pose le basi per la sua attività apostolica e per la sua santità. Prima ancora di aver terminato gli studi, assecondando la sua aspirazione missionaria, i superiori lo inviarono nelle Filippine (1870) e qui, a Manila, fu ordinato sacerdote il 3 giugno 1871.

La sua attività missionaria, dopo un breve corso specifico svolto a Mindoro insieme a suo fratello P. Eustachio, fu entusiasta e febbrile, allargando il campo del Palawan, a Las Piñaa, a Santo Tomàs, a Santa Cruz. Poi di nuovo a Manila come parroco (1876) e predicatore conventuale. Gli ultimi anni in Asia li passò a dirigere la grande fattoria di Imus, alta opera a carattere religioso, missionario e sociale insieme. La dimostrazione pratica delle sue qualità organizzative indussero i superiori a richiamarlo in Spagna nel 1885 in un momento in cui le prospettive di una pace religiosa davano la speranza che la vita dei monasteri potesse essere rinnovata e incrementata. Fu destinato come superiore a Monteagudo.

Nel 1888 placatasi la tempesta civile anche in Colombia, padre Ezechiele vi fu mandato come Priore Provinciale per riorganizzare la vita religiosa e le missioni tra gli Indios. Con altri confratelli inizia una vasta opera di evangelizzazione. Nel 1893 fonda la Missione di Casenare, ma poco appresso il papa Leone XIII lo nomina Vescovo della più vasta e impegnativa diocesi di Pasto che egli resse fino alla morte. "Dio e la Colombia" fu il suo motto, che riassume la sua instancabile attività svolta non soltanto all'affermazione dei valori religiosi, ma anche a quelli sociali per il bene di quelle popolazioni sfruttate e impoverite da coloro che ne volevano essere i colonizzatori. Dopo la sua morte ai colombiani piacque chiamarlo l'Apostolo della Colombia. Sentendosi prossimo alla fine chiese di ritornare al monastero di Monteagudo, che aveva tanto amato. Il 9 agosto 1906 morì. La sua tomba divenne subito un nuovo santuario e si cominciò a parlare di grazie e di miracoli. Nel 1925 fu introdotta la causa per la sua beatificazione che fu ratificata solennemente da Paolo VI nel 1975. Nel 1993 venne proclamato santo.