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Santi dell'Ordine Agostiniano

Chiesa parrocchiale di Bienno: affresco con il battesimo di Agostino del Fiammenghino

Bienno: battesimo di Agostino del Fiammenghino

 

 

SANTI dell'Ordine Agostiniano

 

 

 

L'Ordine agostiniano può annoverare tra le sue fila parecchi santi. Primi fra tutti troviamo Agostino e Monica, assieme ai loro conterranei Alipio e Possidio, che condivisero con loro lo stile di vita.

Gli altri santi riconosciuti dalla Chiesa sono da ascrivere principalmente al secoli XV-XVI, ma non manca un caso neppure nel XX secolo: è la straordinaria figura dell'agostiniano recolletto Ezechiele Moreno, morto nel 1906.

 

La voce santo alle origini del Cristianesimo indicava un qualsiasi cristiano, in quanto "santificato", cioè reso sacro da Dio per mezzo del battesimo. Dal III secolo con la parola santo si cominciò ad indicare principalmente i cristiani uccisi per la loro fede in Cristo, cioè i "martiri". Il culto dei martiri fu una evoluzione del culto per i defunti: già Agostino faceva notare che più che pregare per un martire defunto occorreva che il martire pregasse per i viventi. A diffondere il culto dei martiri fu papa Damaso I, il quale - terminate le persecuzioni - restaurò le catacombe e fece cercare le tombe dei santi. Ai martiri furono associati, come santi, i cosiddetti confessori, persone cioè che, pur non essendo stati martirizzate, avevano professato ("confessato") la loro fede cristiana per tutta la vita. Nel Medioevo, con la compilazione di elenchi di santi taumaturghi, cioè di santi che erano ritenuti capaci di svolgere una specifica intercessione per problemi particolari - solitamente di salute -, nacque l'usanza dei patronati.

Con l'aumentare della devozione ai santi aumentarono anche gli abusi: la ricerca delle reliquie dei santi più venerati sfociò spesso in aberrazioni commerciali ed in vere e proprie guerre tra città per il loro possesso. Possedere una reliquia "potente", infatti, implicava un aumento del prestigio della città, un incremento dei pellegrini e quindi delle ricchezze che questi portavano. Già dal Concilio di Trento la Chiesa cattolica con fermezza pose un freno alle aberrazioni e ripristinò il significato spirituale del culto. L'istituzione di una apposita commissione pontificia che doveva valutare e verificare i miracoli ha segnato il limite moderno per la proclamazione dei santi.