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Chiese agostiniane: Cori

Le due entrate affiancate del Convento (a sinistra) e della chiesa di S. Agostino (a destra) a Cori

Convento (a sinistra) e chiesa di S. Agostino (a destra) a Cori

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI CORI

 

 

 

La chiesa, in forma basilicale con cinque navate (oggi ne rimangono quattro) di stile romanico, fu edificata nella prima metà del XII secolo sui resti di un tempio romano forse dedicato a Giano e venne dedicata alla martire Oliva. Nel XIII secolo fu edificato il campanile. Tra il 1467 ed il 1480 fu demolita la navata occidentale e venne costruita la cappella del crocefisso o di S. Agostino. La cappella ha forma rettangolare con volta a botte ed abside. Essa fa un tutt'uno con la chiesa di sant'Oliva che gli è precedente. La chiesa venne ultimata 10 anni dopo e dedicata a S. Agostino. Ha un proprio ingresso, è collegata a sinistra con la chiesa di S. Oliva e in parte poggia su un terrazzamento. La sua struttura consiste in un aula absidata, voltata a botte: la decorazione dell'abside, che raffigura l'incoronazione della Vergine, e quella della volta furono iniziate nel 1507. La volta, affrescata con scene del Vecchio e Nuovo Testamento, fu ultimata nel 1533.

Nella controfacciata si può leggere un affresco del giudizio universale (1540) in parte coperto dalla cantoria del XVII secolo. Nell'abside scopriamo un affresco degli apostoli ed incoronazione della Vergine tra angeli e santi (1507). Contestualmente alla cappella del crocefisso, per volere del Priore dell'Ordine Agostiniano, Ambrogio Massari, è stato edificato alle spalle della chiesa il convento agostiniano (1467-1481), con affreschi nella sala capitolare e chiostro con loggiato.

Il rinvenimento negli attuali sotterranei della cappella di strutture appartenenti ad abitazioni medioevali, fa ipotizzare che la piazza antistante la chiesa di S. Oliva fu soggetta a continue variazioni fino al XIX secolo e che le ultime modificazioni dell'architettura delle due chiese si ebbero nel XVI secolo.

Al Cinquecento risalgono il coro ligneo sulla parete d'ingresso, la chiusura del doppio arco d'ingresso in tufo, ancora parzialmente visibile sulla facciata, con la sistemazione del portale e infine la sostituzione della parte terminale del campanile con l'attuale. La chiesa di sant'Agostino è affiancata e comunica attraverso una serie di archi aperti nella parete in comune, con la chiesa di sant'Oliva. La chiesa più antica è quella dedicata a S. Oliva, patrona fin dal medioevo di Cori. tenendo presente una iscrizione, che era affissa su una facciata della chiesa, alcuni storici hanno affermato che in questo luogo esisteva un edificio di culto cristiano già dal II secolo, costruito sui resti di un tempio romano dedicato a Giano.

L'analisi archeologica ha confermato che la chiesa effettivamente insiste su un edificio romano e che la colonna visibile sulla facciata e la prima a sinistra all'interno si trovano ancora nella posizione originaria. L'intero complesso di S. Oliva è stato studiato dagli archeologi Cecilia Fiorini e Domenico Palombi, le cui conclusioni, basandosi anche sulla scoperta di una terza colonna ancora in sito, permettono di stabilire la posizione e le caratteristiche dell'edificio preesistente di età romana: si tratta di un tempio tetrastilo dalla fine del II secolo a. C., forse di stile corinzio.

Lo stesso studio data la costruzione della chiesa di S. Oliva e del campanile, per la sola parte a fasce alterne in tufo e calcare, alla prima metà del XII secolo. Sembra che l'edificio originariamente fosse a cinque navate, la prima navata di sinistra sarebbe stata eliminata con l'edificazione della cappella del Crocefisso.