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Chiese agostiniane: Castelfidardo

La chiesa di sant'Agostino a Castelfidardo

Chiesa di sant'Agostino a Castelfidardo

 

 

CHIESA DI SANT'AGOSTINO A CASTELFIDARDO

 

 

 

La costruzione della chiesa iniziò nel 1490 per volere di Pier Simone Puccetti Montemanno. L'edificio con la chiesa e il convento che oggi si ergono su un poggio ai piedi del centro murato di Castelfidardo probabilmente fu innalzato sulle rovine di un'altra chiesa, quella dell'Angelo. La nuova chiesa venne dedicata all'Annunciazione di Maria Vergine. Solo intorno al 1501 venne chiesta l'autorizzazione per costruire presso la chiesa anche un convento. Nel 1560 gli edifici furono lasciati ai Padri Agostiniani della cui presenza a Castelfidardo si ha qualche testimonianza già nel 1512. Il 15 aprile del 1571 iniziò la costruzione del nuovo edificio sulle fondamenta dell'altra chiesa. Verrà popolarmente chiamata S. Agostino per l'ordine di appartenenza dei padri che l'officiavano. Le architetture fanno ritenere che il convento e la chiesa degli Agostiniani sono opera, nel progetto complessivo e nella sua conseguente realizzazione, di Francesco Maria Ciaraffoni.

Chiesa e convento si presentano come un edificio compatto, anche se alquanto verticalizzato rispetto alla lunghezza. L'interno della chiesa è ad una navata e presenta un interessante Altare Maggiore in marmi policromi pregiati che è sovrastato da un bassorilievo rappresentante lo Spirito Santo. Nella pala si può ammirare una Annunciazione. Sulla sinistra dell'ingresso si trova un crocifisso conservato in una ottocentesca urna di vetro con ornamenti dell'epoca.

Gli altari laterali sono due per parte. In alto su delle nicchie vi sono le statue in gesso di quattro religiosi agostiniani.

Il luogo fu sede di eventi bellici nel 1860 quando il generale Cialdini, per sbarrare ai pontifici la strada per Ancona, vi pose il suo quartiere generale nella notte del 17 settembre 1860 dopo aver fatto rompere i ponti sul Musone e sull'Aspio. Sempre all'interno spicca per importanza la tela raffigurante l'immagine della Madonna dei Lumi che viene esposta alla venerazione solo nel mese di maggio, perché legata al fioretto. Nella parte interna della tela si trova invece un manoscritto del 1802 che attesta l'esposizione avvenuta anche nella Santa Casa di Loreto. La tela era venerata a Castelfidardo nella chiesa di S. Maria dell'Olmo, fondata nel 1585 da Giovanni da Gradara e che si trovava ai piedi dell'attuale chiesa di S. Agostino.