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Chiese agostiniane: Asti

Immagine della Chiesa di san Silvestro ad Asti

Chiesa di san Silvestro ad Asti

 

 

 

 

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI ASTI

 

 

 

La chiesa fu chiusa al culto nel 1802. Gli affreschi della volta e nel coro furono dipinti da Giovanni Carlo Aliberti nel 1712-1714. Gli Aliberti erano una famiglia astigiana di artisti attivi fra la seconda metà del Seicento e l'ultimo quarto del Settecento. Giovanni Carlo, specialista nella tecnica dell'affresco (Asti 1662-1740 ca.), operò soprattutto nell'Astigiano.

Particolarmente attento al rapporto con l'architettura, si distinse per l'abilità compositiva e prospettica, con inserti architettonici di gusto rococò, espressi in uno stile che risente di influenze romane, bolognesi e venete.

Nella chiesa di San Silvestro in Asti si conservano echi della presenza agostiniana in città: l'abside presenta affreschi raffiguranti sant'Agostino, opera di Maurizio Novelli, su copia degli affreschi di Gian Carlo Aliberti, per la distrutta chiesa di Sant'Agostino in via XX settembre nel Rione San Martino-San Rocco.

 

Ulteriori echi della presenza agostiniana in Asti sopravvive nella chiesa di santa Caterina, che corrisponde alla piccola chiesa di San Secondo della Torre Rossa, romanica a tre navate con portichetto in facciata e chiostro sull'ala meridionale, costruita probabilmente poco prima del 1070. Verso il 1550 la chiesa sprovvista di religiosi fu affidata dall'allora priore commendatario Nicola Baiveri, nobile astigiano, ai Padri Servi di Maria dell'Ordine di S. Agostino. Costoro, per ragioni militari a causa delle guerre per far posto a nuove fortificazioni, erano stati privati della chiesa e del convento di Santa Caterina che sorgeva già dal 1273 vicino al Borgo di San Marco, presso la porta di Sant'Antonio. Fu così che alla chiesa di San Secondo della Torre Rossa, venne aggiunto il titolo di S. Caterina Regina e Martire da Alessandria d'Egitto. Nel 1604 il Priorato di San Secondo della Torre Rossa venne secolarizzato da Papa Clemente VIII, con Bolla del 15 giugno e con istanza del duca di Savoia Carlo Emanuele I. Si arrivò così ad una convenzione tra i Padri Serviti e l'Ordine religioso militare di San Maurizio e Lazzaro di Torino, nuovo commendatario ed attuale proprietario del complesso barocco.

 

 

 

 

Bibliografia:

• Bera G. Asti edifici e palazzi nel medioevo, Asti 2004

• Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 

• Grassi S. Storia della Città di Asti vol I , II. Atesa ed. 1987

• S. G. Incisa Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C. R.A. 1974

• Taricco S. Piccola storia dell'arte astigiana, Ed. Il Platano 1994