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Chiese agostiniane: Amelia

La chiesa di sant'Agostino ad Amelia

La chiesa di sant'Agostino ad Amelia

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI AMELIA

 

 

 

La chiesa è nota anche come chiesa di S. Pancrazio o di S. Maria dell'Olmo, che doveva essere l'originaria dedicazione. Fu costruita in stile gotico per ospitare la prima comunità di frati agostiniani stabilitasi ad Amelia nel 1266 per iniziativa del vescovo di Narni Orlando. La parte superiore della facciata fu fatta ricostruire da Angelo Petrignani nel 1477 e rappresenta un bell'esempio di stile romano-gotico trecentesco.

Lo stemma dei Patrignani è visibile alla base del rosone. L'interno è stato totalmente ricostruito nel Settecento in forme tardo barocche con tele del Seicento e un prezioso organo della ditta Moretti del 1841 e un bel coro ligneo. Ha un grande portale con stipiti ornati da colonnine e una interessante lunetta affrescata con l'immagine della Madonna col Bambino tra Sant'Agostino, San Nicola da Tolentino e angeli musicanti attribuita alla scuola senese del Trecento.

La chiesa aveva un primitivo organo di cui conosciamo qualche notizia grazie al frate Agostiniano Leonardo D'Alemagna che in un rogito notarile del 21 ottobre 1472, scoperto nell'archivio di Stato di Terni, viene citato come testimone "residente nella città di Amelia per costruire l'organo della chiesa di S. Agostino".

La scarsità delle notizie d'archivio su questa chiesa ci fanno presumere rari cambiamenti dall'ultimo quarto del Quattrocento al primo dell'Ottocento. Relativamente all'organo tutto quello che sappiamo per ora è che questo strumento venne sostituito da Morettini e trasferito nella chiesa di Bazzano di Spoleto. L'organo attuale venne costruito da Angelo Morettini di Perugia nel 1841.

Tra le opere conservate nella chiesa sono molto interessanti i dipinti della Immacolata Concezione tra i santi Giovanni Evangelista, Agostino e Carlo Borromeo di Antonio Circignani detto il Pomarancio datata 1613 circa e La Trinità adorata dalla beata Lucia Bufalari e dalle sante Rita e Chiara da Montefalco attribuito a Giacinto Gimignani. Nell'abside sono visibili anche gli affreschi di Francesco Appiani che raffigurano la Natività di Gesù, il Martirio di San Pancrazio e la Sacra Famiglia con Sant'Anna e San Giovannino. Nella cupola troneggia la Gloria di Sant'Agostino. Gli affreschi sono datati 1746-1750. Il chiostro annesso al convento fu iniziato nel 1492 dall'architetto lombardo Martino Tartaglia.