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Chiese agostiniane: Corciano

Facciata della chiesa di sant'Agostino a Corciano

Facciata della chiesa di sant'Agostino

 

 

 

 

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI CORCIANO

 

 

 

La chiesa e il convento di S. Agostino, edificati nel 1334 grazie all'autorizzazione concessa da una bolla pontificia di Giovanni XXII, sorgono su una verdeggiante altura di fronte alla porta Santa Maria, l'ingresso meridionale al borgo. L'intera struttura fu restaurata nel Settecento: verso la metà del XVIII sec. si ebbe l'intervento più consistente, che ne modificò radicalmente l'interno, eliminando gli arconi di sostegno e la copertura a capriate. A quest'epoca si devono pure alcune decorazioni, come la fastosa cornice a stucco dell'abside e gli altari, tra cui il primo a sinistra, dedicato alla Madonna del Carmine. All'interno della chiesa sono conservati, oltre a numerosi dipinti e opere importanti (tra cui il coro ligneo dell'abside, datato al 1746), le statue dei patroni del Comune di Corciano, i santi Michele Arcangelo, Sebastiano, Rocco e Macario. Proprio a San Sebastiano e San Rocco era intitolata una confraternita che aveva sede nella chiesa di Sant'Agostino. Nel secolo XV, subito fuori delle mura, fu fondato il convento degli agostiniani, i cui beni vennero accatastati nel 1500. Fin dal 1397 vi è documentato un ospedale dedicato a Santa Maria (Catasti, I, reg. 74, c. 65r.). La chiesa e il convento di Sant'Agostino sorgono sulla sommità di un colle, coperto di olivi, pochi metri a Sud del colle di Corciano. Il documento più antico che parla del nostro complesso, sede dell'ordine eremitano di Sant'Agostino, è del 1334. Nel 1811 Napoleone tentò di sopprimere il convento, ma il ritorno del dominio papale garantì la ripresa della struttura, poi soppressa definitivamente nel 1860 e tutti i suoi beni, insieme alla chiesa, furono incamerati dallo Stato.

Pur avendo subito numerose trasformazioni, la chiesa, esternamente, mostra ancora i suoi connotati trecenteschi. Costruita in pietra calcarea con facciata a capanna, oggi rialzata per permettere una nuova copertura, ha mutato le antiche finestre gotiche della facciata con due aperture quadrangolari, e ha sostituito il portale con un ingresso settecentesco. Sui due fianchi della chiesa un doppio filare di laterizi evidenzia l'altezza originaria della costruzione e la presenza di due belle monofore gotiche tamponate. Anche l'abside, attualmente rettangolare, subì delle modifiche. Secondo il rilievo catastale del 1729 aveva un aspetto semicircolare. Anche la bella finestra che dà luce all'interno dell'edificio religioso è settecentesca. L'interno non mostra più tracce gotiche: i restauri eseguiti nel settecento e nell'ottocento ne hanno mutato l'aspetto. Poco prima della soppressione del 1860 Padre Raffaele Lauro fece apporre gli ultimi stucchi e decorazioni sugli altari settecenteschi. Anche questa chiesa, come molte altre di Corciano, era destinata a luogo di sepoltura. Si conservano ancora sul pavimento tre lastre tombali. Sono molte le opere d'arte realizzate per il monastero, tra tutte spicca il gonfalone di Benedetto Bonfigli, attualmente conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria, e ben quattro reliquiari barocchi. In questa chiesa si venerano i quattro santi protettori del Comune: San Michele Arcangelo, San Sebastiano, San Rocco e San Macario. Il convento, anticamente costruito per dodici frati, è oggi proprietà privata. Al suo interno c'è un bellissimo chiostro, dove sono dipinte le Storie di Sant'Agostino, purtroppo molto rovinate, con didascalie in versi della fine del Seicento dell'erudito corcianese Costanzo Ricci.

Con l'unità d'Italia la chiesa passò nel demanio dello Stato; attualmente è di proprietà del Fondo Culto del Ministero degli Interni.