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Chiese agostiniane: Schio

Immagine della chiesa di sant'Antonio a Schio

Interno della chiesa di sant'Antonio a Schio

 

 

CHIESA DI S. ANTONIO A SCHIO

 

 

 

Nel 1492 una delibera comunale della Comunità di Schio decise di erigere un monastero femminile nei pressi dell'originaria chiesa di Sant'Antonio abate.

Questa chiesa era stata edificata grazie a un lascito testamentario, che risaliva addirittura al 1449 e che stabiliva che fosse eretta una chiesa dedicata a Sant'Antonio abate nella antica contrada Oltreponte.

La piccola chiesa di Sant'Antonio, dotata di tre altari, nel 1742 venne rinnovata esternamente.

Le soppressioni napoleoniche in materia religiosa del 1810 costrinsero le monache Agostiniane a rifugiarsi altrove. Tuttavia nel 1839 potettero ritornare nel convento.

Nel 1879 l'arch. Antonio Caregaro Negrin edificò su incarico del senatore Alessandro Rossi l'attuale chiesa con tutti i fabbricati adiacenti.

La chiesa di Sant'Antonio presenta all'esterno una struttura piuttosto imponente grazie alla presenza della cupola centrale. La struttura dell'aula è a tre navate e a croce latina, con i bracci conclusi da absidi. Lla navata centrale ha una larghezza doppia rispetto quelle laterali. La chiesa è dotata di tre altari: il maggiore e quello laterale di destra sono opere tardo ottocentesche. L'altare di sinistra, già altare maggiore della precedente chiesa, è una pregevole opera barocca di Orazio Marinali che conserva La Madonna della Cintura di Antonio Zanchi (1700). Un'altra opera di committenza agostiniana è un San Nicola da Tolentino opera di Giuseppe Mincato.

Nel 2005 le ultime monache agostiniane abbandonarono questo insediamento e si trasferirono presso il monastero di Lecceto.