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Chiese agostiniane: Verona

Chiesa agostiniana di S. Eufemia a Verona

Chiesa agostiniana di S. Eufemia a Verona

 

 

CHIESA DI S. EUFEMIA A VERONA

 

 

 

Questa chiesa fu iniziata nel 1275 e venne consacrata nel 1331. I lavori di edificazione della chiesa e dell’annesso convento degli Agostiniani, si protrassero a lungo. perché furono oggetto di profonde trasformazioni nel XIV e XV secolo. La facciata, che fu eretta per ultima, si presenta in cotto ed è ornata di un bel portale quattrocentesco e di due alte finestre bifore rinascimentali. La bifora di sinistra presenta un sarcofago di marmo e la Tomba Lavagnoli, che risale al 1550. Il portale è abbellito da statue fra cui va ricordata quella centrale che raffigura santa Eufemia, cui è titolata la chiesa. Anche il campanile della chiesa, di forma velatamente romanica, è stato realizzato in cotto e termina con una acuta pina, mentre nella cella campanaria si aprono belle trifore.

All'esterno sul fianco destro della chiesa ci sono diverse tombe fra cui principalmente la Tomba cosiddetta della Verità.

Al suo interno l'edificio si presenta a navata unica con sette altari per lato. L'aspetto del soffitto è con le volte a botte. Un grande arco centrale, vicino all'altare maggiore, con le sue porte laterali determina una cesura nella navata. Numerose e di grande valore sono le opere pittoriche conservate al suo interno. Sopra la porta maggiore si può ammirare uno splendido affresco del Dal Moro che raffigura san Paolo con la Vergine Maria. Gli altari del lato destro racchiudono interessanti opere del Ligozzi, del Torbido, di Domenico Brusasorzi, di Caliari, del Cignaroli.

La Cappella Spolverini, che fu costruita nel Trecento, è ornata da dipinti su tela e da affreschi realizzati da Francesco Caroto. Un grande telero del Battaglia è visibile nella crociera e raffigura la Vergine e alcuni santi. Poco sotto è stato scoperto un magnifico affresco, che rappresenta l'Incoronazione della Vergine e che è stato attribuito a Martino da Verona. Il quadro dell'altare centrale, con i tre Arcangeli e Tobia, non è originale ma solo una copia. Una Vergine Assunta di Brusasorzi si scopre al centro del coro, mentre altri lacerti di affreschi, sempre attribuiti a Martino da Verona, sono stati scoperti sulle pareti laterali. In questa parte della chiesa vanno ricordate anche due grandi tele che raffigurano una Annunciazione di Ridolfi e alcuni martiri agostiniani del Panelli.

A sinistra del sigillo sepolcrale di un Guarienti sorge la Cappella del Sacramento, la cui recente ristrutturazione ha esaltato la visione di un affresco, piuttosto malandato, firmato di Stefano da Verona, che in altri tempi si trovava sul piccolo protiro esterno della porta laterale.

Sopra la porta della sacrestia si può ammirare un bel san Michele, opera dell'Ottino.

Gli altri altari rimanenti sono arricchiti da colonne ioniche e da festoni. Sul primo di questi altari si scopre la pala del Ridolfi con una Madonna in gloria con san Carlo. Il terzo altare fu voluto dall'Arte degli Osti nel 1744 e conserva un bel quadro che raffigura san Cristoforo del Dorigny. Fra i rimanenti altari va ricordato l'ultimo, che conserva una pregevolepala  del Moretto da Brescia, con Madonna e Santi.