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Conventi agostiniani IN Grecia: Trikorfo

Il monastero di S. Agostino e Serafino da Sarov a Trikorfo

 

 

IL MONASTERO DEI SANTI AGOSTINO E SERAFINO DA SAROV A TRIKORFO

 

 

 

Il monastero ha una attività propria agricola, che si è specializzata soprattutto nella produzione di birra, nota come "THE GREEK MONKS", che viene prodotta sfruttando gli aromi del luppolo e del malto senza uso di zucchero. Nel convento sono presenti una trentina di monaci. Uno dei vanti del monastero è possedere uno dei campanili più grandi del mondo con 400 campane. È una congregazione di recente costituzione nel villaggio di Trikorfo e la loro fraternità monastica è ben conosciuta in patria e all'estero per la prolifica attività missionaria.

 

P. Nektarios Moulatsiotis, Abate del Santo Monastero di Sant'Agostino d'Ippona e San Serafino di Sarov nel villaggio di Trikorfo ha raccolto dai fedeli varie testimonianze relative a miracoli che hanno come protagonista sant'Agostino.

 

1. Un ragazzo di 23 anni, che abusava di droghe, voleva smettere ma non ci riusciva. Un giorno gli apparve un santo e gli chiese come avrebbe potuto aiutarlo. Il giovane rispose che voleva liberarsi dal fardello della dipendenza e il santo gli rispose: "la mia casa è in Trikorfo Doridos, raggiungi quel luogo e starai bene." Il ragazzo trovò il monastero del villaggio e vi entrò. Quando notò l'icona sull'iconostasi di sant'Agostino, il giovane iniziò a gridare "e' lui!" e vi si mise in ginocchio davanti. Ancora oggi, il ragazzo è libero dalla droga.

 

2. La signora Vissaria Dagla di Lefkada ebbe un grave problema col suo figlio Panaghiotis. Nel 1994, nel giorno di Natale, il figlio abbandonò lei, la famiglia e i suoi tre figli senza una ragione. La signora Vissaria pregò santa Monica e sant'Agostino di intercedere per lei e accadde che nell'arco di tempo di due mesi si verificò il miracolo: le sue preghiere furono esaudite e Panagiotis tornò a casa sua e alla sua famiglia pentito del suo errore.

 

3. La signora Aspasia Volga ha scritto una lettera al monastero, nella quale ricorda come, soffrendo di una paralisi alla bocca, per 18 anni non potesse né mangiare né ridere. Ascoltando in televisione un servizio sul monastero, Aspasia pregò sant'Agostino e sua madre Monica di guarirla e si fece il segno della croce sulla guancia. In quello stesso momento, la paralisi scomparve.

 

4. La signora Kelaidi Aggeliki, direttrice del personale a Megaron Maximou durante il governo di Mitsotakis, veniva spesso al Monastero, perché era devota a san Serafino di Sarov, ma non si recava mai dinnanzi all'icona di sant'Agostino. Un giorno sognò di recarsi al monastero e, lungo la strada verso il villaggio, le apparve un santo, che le chiese "perché vieni sempre alla mia chiesa ma non mi veneri?" e la donna gli domandò: "e tu chi saresti?"

Il santo rispose: Agostino. E scomparve. E la donna, entrando nella chiesa durante il sogno, riconobbe l'icona da lei tanto ignorata. Da quel giorno, la signora Aggeliki entra al monastero e saluta entrambi i santi.