Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Pomponio Amalteo

PITTORI: Pomponio Amalteo

Vescovo e Dottore della Chiesa

Vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

POMPONIO AMALTEO

1538-1546

Maniago, Duomo di San Mauro Martire

 

Vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

In dipinto murale di ben 2 m di lunghezza, raffigura sant'Agostino assieme a san Gregorio Magno papa. L'opera che data al periodo 1538-1546 è stata eseguita da Amalteo Pomponio, un pittore che si muove nell'ambito culturale friulano. L'affresco fa parte di una serie di dipinti presenti nel Duomo di Maniago che raffigurano santi ed apostoli. In questo caso San Gregorio è stato presentato intento a leggere un libro, mentre accanto a lui siede Sant'Agostino che è impegnato invece a scrivere. Sotto la coppia sono raffigurati alcuni codici e il triregno. Dietro alle loro immagini spiccano fronde verdeggianti di alberi. Sempre nello stesso Duomo e sempre di Pomponio Amalteo fra le opere pittoriche di importanza notevole va ricordata la Pala che raffigura San Giovanni, datata 1558. L'Amalteo, il più illustre degli allievi di Antonio de' Sacchis detto il Pordenone, è l'autore della decorazione della volta a crociera dell'abside principale.

 

Intitolato a San Mauro, vescovo di Parenzo, il Duomo di Maniago costituisce uno dei migliore esempi sopravvissuti di architettura tardo-gotica in Friuli. Quantunque la sua costruzione risalga al 1488, si ritiene che le sue origini sia ben più antiche. Le parole "IOVI SACRUM" (sacro a Giove), che insieme alla data 1488 si leggono sull'architrave della porta maggiore, fanno presupporre l'esistenza di un precedente tempietto pagano, forse un sacello.

 

 

Pomponio Amalteo

Nato a Motta di Livenza nel 1505, era figlio di Leonardo della Motta e Natalia Amaltei, da cui prese il nome. Solo nei primi tempi usò firmarsi Pomponio della Motta. Aveva dei fratelli, Paolo e Marcantonio Amalteo, che si distinsero in ambito artistico e letterario e furono maestri di Girolamo Aleandro. Probabilmente il cognome gli derivò da un avo materno tal Giambattista Amaltheus, dal termine malta, cioè muratori stranieri. Pomponio fu allievo del Pordenone e ne sposò la figlia Graziosa. Anche suo fratello Girolamo fu un valente pittore. Nel 1536 si trasferì dal paese natale a San Vito al Tagliamento, dove rimase fino alla morte nel 1588. Fu lodato dal Vasari, che ne parla molto bene, specialmente a proposito dell'opera di maggiore importanza dell'Amalteo, gli affreschi di San Vito al Tagliamento. Morì probabilmente di peste e fu sepolto nella locale chiesa di san Lorenzo Salvaroli, nota anche come quella dei Frari.